Mottalciata 80 anni dopo l'eccidio
Il paese riunito per commemorare i 17 partigiani uccisi dai fascisti. Applausi al «Viva la Costituzione»; il saluto a Vanzi e la lezione di Gad Lerner
Grande partecipazione all’evento che ieri ha riunito il paese di fronte al cimitero di San Vincenzo a Mottalciata, dove si è svolta l’ottantesima commemorazione dei diciassette partigiani vittime dell’eccidio fascista avvenuto il 17 maggio del 1944.
La commemorazione a 80 anni dall'eccidio
"Il ricordo del partigiani è sempre vivo dentro di noi - ha affermato Riccardo Ferro, presidente della sezione Cossato-Vallestrona dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia - è importante ricordarli e onorarli: hanno combattuto contro la dittatura in nome della libertà. È ancora più importante in questo periodo - ha sottolineato - con la destra che vuole stravolgere la nostra Costituzione, sostenendo una riforma che toglierebbe via via sempre di più le prerogative al Parlamento e al Presidente della Repubblica. Anche se oggi nessuno può davvero credere che possa tornare un nuovo o una nuova Mussolini - ha concluso evidenziando il genere - è innegabile che questo governo abbia un’idea di democrazia illiberale. Viva l’Italia e viva la Costituzione".
"Commemorare significa fare memoria, fare ricordo - ha poi aggiunto Gianni Chiorino, presidente dell’Anpi biellese - a ottant’anni da quell’eccidio oggi riconosciamo il valore di quei giovani che persero la vita per la libertà di tutti e affrontarono l’insofferenza, l’indifferenza e l’intolleranza, che oggi tornano come virus sociali. Ricordiamoci gli insegnamenti di Sandro Pertini e Marthin Luther King: “può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla”. Non possiamo restare inermi, loro non si volsero dall’altra parte: non dobbiamo farlo nemmeno noi, facciamo nostri questi valori".
Prima di concludere, l’avvocato Chiorino ha rivolto alcun parole di saluto al sindaco Roberto Vanzi, il cui mandato è ormai prossimo alla scadenza: «Sei la rappresentazione vivente della fedeltà all’articolo 54 della Costituzione, così vergognosamente disapplicato da altri rappresentanti dello Stato: “i cittadini a cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore”... Posso dire che sei stato la migliore espressione vivente di questo articolo".
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