Il biellese Francesco Bider proclamato eroe nazionale del Kosovo
E' morto in battaglia nel 1999, a 38 anni. L'onorificenza assegnata dal presidente Osmani e consegnata al fratello Alfredo.
Il presidente Osmani ha decorato post mortem il membro dell'UCK Francesco Bider con l'ordine di "Eroe del Kosovo".
Nell'ambito delle attività della tradizionale manifestazione "I Giorni di Shqipis'2024", i giorni delle aquile, che sono le celebrazioni per la liberazione nazionale della Nazione del Kosovo, il presidente della Repubblica del Kosovo, Vjosa Osmani, ha insignito il biellese Francesco Bider, morto in battaglia nel 1999, a 38 anni, quale membro volontario della 138ª Brigata "Agim Ramadani", con l'onorificenza: medaglia d’oro al valore militare e "Eroe del Kosovo" e “Assegnazione della Bandiera”, con motivazione di coraggio e sacrificio per la libertà del Kosovo.
L'Ordine consegnato al fratello Alfredo
Il presidente Osmani ha consegnato l'Ordine al fratello, Alfredo Bider, accompagnato dai familiari e dagli ex comandanti della Brigata 138 "Agim Ramadani" e della Battaglia di Koshare, e ha sottolineato che l'eroe «credeva nella libertà del nostro popolo e nel futuro dei nostri figli».
Il partigiano biellese Tom era prozio di Francesco Bider
Queste le dichiarazioni del presidente Osmani:
«Sono state le immagini degli omicidi, degli incendi, della sofferenza degli sfollati, le immagini dei campi profughi e tutta la terribile realtà vissuta dal nostro popolo sotto il regime genocida di Milosevic che hanno spinto Francesco ad unirsi all'UCK, esercito di liberazione del Kosovo, che aveva una struttura simile alle Brigate partigiane italiane del 1945. Ora sono diventate un esercito nazionale composto da tre brigate.
«La cosa particolare è che il famoso partigiano biellese Tom, che tanta parte ebbe nella liberazione del Biellese, era prozio di Francesco, avendo sposato la zia di sua madre; esiste quindi quasi un filo conduttore storico che unisce nella vita e nella morte queste due figure di partigiani biellesi, ma Francesco è stato un uomo dei due mondi».
Da operaio tessile a "eroe nazionale" di un altro Paese
«È toccato a un operaio tessile diventare “Un eroe Nazionale”, di un altro Paese certo, questo a riprova che il Biellese partorisce figure che vanno ben oltre il puro commercio.
«Figure del genere - dichiara il fratello, Alfredo Bider - nascono nelle nazioni ogni duecento anni, forse a riprova che la tanto “detestata” cultura della fabbrica è capace di conservare solidarietà, operosità, impegno… spesso anche gratuito. Questo ci dimostra che il Biellese è ancora un serbatoio di valori o perlomeno lo può ancora essere persino da esportare.
«Forse figure come l’operaio biellese non saranno mai di moda: lui che era pacifista tutto di un pezzo, ma non andava a picchiare i poliziotti o a demolire le automobili o le vetrine delle vie del centro. Oggi avrebbe detto ai ragazzi che manifestano per la pace, che, se si vuole essere credibili, devono andare con le loro bandiere della pace in Palestina o in altri teatri di guerra.
«Avrebbe detto che ci vogliono coerenza e serietà non conformismo o opportunismo onestamente un po' borghese e salottiero».