Pollone

Burcina, il laghetto non avrà mai più le tartarughe

Sabato l'inaugurazione, dopo i lavori di pulizia. Asportati in tutto 62 mila chili di fanghi

Burcina, il laghetto non avrà mai più le tartarughe
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Rieccolo, il laghetto del Parco della Burcina, dopo quasi un anno di lavori, l’asportazione di 62mila chilogrammi di fanghi, la pavimentazione del fondale, il rifacimento del bordo, la sistemazione del fondo e la reimmissione di 320 metri cubi di acqua pulita, mantenuta ossigenata dallo zampillo di due fontane. A breve saranno posizionate alcune ninfee e inseriti alcuni animali acquatici, come piccoli rospi e salamandre. Bandite invece le tartarughe. Lo ha detto chiaramente Erika Vallera, presidente dell’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore (che gestisce il parco), durante l’inaugurazione di sabato mattina: "Questo sarà il “laghetto della Burcina” e non il “laghetto delle tartarughe”".

Gli abbandoni

"Purtroppo, negli anni - ha spiegato la presidente -, si è andata consolidando l’abitudine di abbandonare in questo specchio d’acqua le tartarughe “casalinghe” di cui ci si voleva sbarazzare, una volta cresciute e diventate grandi.
"All’atto dello svuotamento del laghetto ne abbiamo contate poco meno di 70. Tutti esemplari di Trachemys Scripta ovvero di testuggine palustre americana. Si tratta di un rettile onnivoro, in grado di predare molte specie acquatiche, tra cui insetti, pesci, crostacei e anfibi, ma che si nutre anche di vegetali, determinando così un grave rischio di impoverimento dell’intera biodiversità degli ambienti acquatici colonizzati. Per questo la Trachemys Scripta, i suoi ibridi e tutte le sue sottospecie sono inserite nell’elenco delle specie esotiche/invasive di rilevanza unionale.

"In definitiva - ha aggiunto la presidente Vallera - le tartarughe che tanto piacciono ai bambini in realtà rappresentano un grande problema, tant’è che la legge ne autorizza la soppressione (nel “Piano nazionale per la gestione della testuggine palustre americana” redatto dal ministero dell’Ambiente si parla di “eradicazione rapida”, ndr)".

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Commenti
Lorenza Cotella

Le tartarughe sono pure sempre esseri non sacchetti della immondizia.

Duilio

Era giusto scriverlo alludendo alla posdibilita di soppressione si poteva pensare l'opposto. Grazie per la precisazione.

Gianmaria Laurent Jacazio

Le poco meno di 70 tartarughe in questione non sono state soppresse, bensì trasferite in Emilia Romagna grazie a un intervento della delegazione biellese del FAI, che si è fatta carico del costo - circa 7mila euro - per organizzare il viaggio fino alla struttura che se ne occuperà fino alla fine naturale della loro vita.

Duilio

Sarebbe interessante sapere anche da chi e come sono state soppresse queste 70 tartarughe gia che la legge consente non solo la soppressione ma tra le altre soluzioni anche il trasferimento in adeguati punti di ricovero e stabilisce norme precise per la soppressione stessa che devono essere rispettate.

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