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Dal Tribunale
Forno crematorio: il Comune vince la causa civile contro Socrebi e incassa quasi 280mila euro
Causa intentata dalla società che gestiva la struttura sino allo scandalo per le doppie cremazioni. Chiedevano 6 milioni di danni.
Vittoria col botto da parte del Comune di Biella nella causa civile intentata da Socrebi, società che ha realizzato e poi gestito il tempio crematorio fino allo scandalo delle doppie cremazione con la condanna del vertice aziendale (i fratelli Ravetti) e di numerosi dipendenti. Anche la richiesta di sei milioni di euro di danni non ha superato il vaglio dei giudice.
Risarcimento danni
Il Tribunale di Biella non ha soltanto respinto le richieste avanzate dai legali della società ma assegnato al comune un risarcimento, anche per danni d'immagine: in tutto 184.500 euro che, con gli interessi e la rivalutazione sono diventati 273.891 (cifra che potrebbe ancora crescere se non verrà saldata in tempi brevi), a cui si aggiungono le spese legali per altri 81 mila euro. Attualmente il forno crematorio è gestito da un raggruppamento di imprese lombarde.
Successo di Corradino
La sentenza appare quasi come una vittoria personale del sindaco Claudio Corradino (nella foto nei giorni del blitz dei Carabinieri e della chiusura della struttura) che sin dal principio - allo scoppiare dello scandalo - è partito lancia in resta per riuscire a togliere la gestione del forno crematorio a Socrebi alla riapertura del post sequestro ordinato dalla Pocura nella fase delle indagini.