Manifattura: Biella “maglia nera”
Presentati i dati dell’indagine relativa al IV trimestre 2023. Produzione industriale in calo del-1,8%. Giù gli ordinativi interni (-1,8%) e esteri (-1,3%).
Presentati i dati dell’indagine relativa al IV trimestre 2023. Produzione industriale in calo del-1,8%. Giù gli ordinativi interni (-1,8%) e esteri (-1,3%).
Congiuntura
Cala, nell’ultimo trimestre 2023, la produzione industriale del manifatturiero biellese. I dati, presentati ieri a Torino in sede Unioncamere Piemonte, fotografano per il Biellese una situazione che presenta marcate differenze tra i diversi comparti. In sintesi, la produzione industriale del manifatturiero made in Biella, nell’ultima parte dello scorso anno, ha visto un decremento complessivo del -1,8% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente: dato che, purtroppo, ha collocato Biella all’ultimo posto della graduatoria piemontese, dove il manifatturiero regionale ha, invece, conosciuto un incremento medio attestato al +1,8%.
I comparti
Proprio la scarsa dinamicità nel comparto tessile è stato un elemento comune a tutto il territorio nazionale e, inevitabilmente, ha penalizzato un territorio a forte vocazione settoriale. A registrare la flessione maggiore (-8,6%) è stato il comparto del finissaggio, seguito dalla tessitura (-5,2%). Anche la meccanica ha visto una flessione della propria produzione industriale pari al -3,2%. Meno marcata, invece, è stata la flessione risentita dalla filatura (-1,7%) e, soprattutto, dalle altre industrie manifatturiere (-0,3%). Misurata secondo le classi dimensionali delle imprese, la flessione produttiva ha visto il calo maggiore (-3,7%) per le imprese più piccole ovvero quelle fino a 9 addetti; le imprese tra i 10 e i 49 addetti hanno visto la propria produzione calare del -1,1%. Piccolo incremento (+0,5%) per la produzione manifatturiera delle industrie della classe dimensionale ricompresa tra i 50 e i 249 addetti, mentre le imprese over 250 addetti hanno subito un calo produttivo del -3,2%.
Ordinativi
Per quanto riguarda gli ordinativi, anche la domanda interna ed estera ha conosciuto un andamento al ribasso (rispettivamente -1,8% e -1,3%): si tratta, comunque di dinamiche che discendono, tuttavia, da forti differenze tra i comparti e le classi dimensionali delle imprese. Il calo maggiore degli ordinativi sul fronte domestico (-4,7%) è stato risentito dalle imprese di classe dimensionale tra i 50 e i 249 addetti, mentre sul fronte estero, la flessione più rilevante (-6,1%) è stata avverstita da quelle over 250 addetti. I relazione ai singoli comparti, la flessione degli ordinativi sul mercato domestico è sta del -0,1% per la filatura, del -8,2% per la tessitura, del -8,4% per il finissaggio, del -6,9% per le altre industrie tessili, del -3,5% per la meccanica. Solo un piccolo +0,8% per le altre industrie manifatturiere. Sul versante degli ordinativi esteri, la situazione è stata la seguente: -9% per la filatura, -4,6% per la tessitura, -60% per il finissaggio, -18% per le altre industrie tessili, -2,6% per la meccanica e -0,3% per le altre industrie manifatturiere. Segnali deboli anche per il fatturato che ha registrato una situazione di stallo a livello totale (0%) e soltanto un lieve incremento sul versante estero (+0,4%).
Nel Quadrante
Nel Quadrante Piemonte Orientale, dove l’indagine del quarto trimestre 2023 ha visto complessivamente coinvolte 594 imprese, per un totale di poco più di 22 mila addetti e un fatturato che supera gli 8,4 miliardi di euro, i dati sulla produzione manifatturiera sono invece positivi per le altre tre province. Segnatamente, su base tendenziale, si segnala un +3,8% per il manifatturiero di Novara, un +1,8% per il Vco e un +1% per Vercelli.
Giovanni Orso