Lavoro, i dati di Cgil per il Biellese: 1.132 infortuni nel 2023
Il segretario Daniele Mason: «Dati ancora preoccupanti».
Il segretario Daniele Mason: «Dati ancora preoccupanti».
I numeri
L’ex magistrato Raffaele Guariniello sarà a Biella per parlare di sicurezza e di prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro. L’appuntamento è per giovedì 29 febbraio, nel salone della Camera del Lavoro in via Lamarmora. La giornata di studio e di riflessione è l’occasione per Daniele Mason, segretario Cgil con delega a salute e sicurezza, per commentare i dati relativi ai morti e agli infortuni sul lavoro accaduti nel Biellese nel corso del 2023.
«Si tratta di numeri impressionanti, che confermano quanto è ancora sottovalutato il tema della prevenzione nei luoghi di lavoro - spiega Daniele Mason -. I morti nel nostro territorio, da un anno all’altro, sono passati da 0 a 4, mentre gli infortuni da 1.275 a 1.132; una cifra quindi in leggero calo, ma ancora superiore al migliaio, a conferma della drammaticità della situazione. I dati sono quelli ufficiali e riportati dalle statistiche dell’Inail. A scorrere i numeri, inoltre, lascia molto sorpresi la quantità di denunce per malattie professionali: solo 50 nel corso dello scorso anno. Una cifra assolutamente incomprensibile che, quasi certamente, rivela la paura di molti lavoratori nel denunciare quanto capita loro, per paura di ritorsioni o addirittura per il timore di perdere il lavoro. Questo rapporto infatti non è credibile né verosimile a fronte di così tanti infortuni». E ancora, aggiunge il sindacalista: «Le tabelle, inoltre, confermano altre informazioni drammatiche: l’età media delle persone che subiscono infortuni è molto alta. Su oltre 43 mila infortuni sul lavoro, nel 2023, in Piemonte, quasi 15 mila sono stati subiti da lavoratori con oltre 50 anni. Drammaticamente eclatante il caso dell’operaio di 66 anni morto a Rivoli, all’inizio del mese; una tragedia ad un’età in cui bisognerebbe stare in pensione a guardare i propri nipoti e non certo su un’impalcatura alta quasi trenta metri. La tutela della salute dei lavoratori deve essere una priorità assoluta e alle parole devono seguire azioni concrete. La sicurezza sul lavoro, infatti, è un fattore di civiltà e di responsabilità collettiva».