Ventitrè musei aperti fino a ottobre
Come da regola di ogni realtà in evoluzione, ci sono pezzi che si perdono e altri che si acquistano. Alla fine, però, se il bilancio è di successo la differenza finale finisce sempre per portare il segno positivo. E così, anche questa volta, infatti è. Per la Rete museale biellese - realtà coordinata dall'Ecomuseo Valle Elvo e Serra in collaborazione con l'Ecomuseo del Biellese - l’avvio della nuova stagione nasce su un impulso nuovamente ottimista: la perdita, sì, di due siti, ma il contemporaneo arrivo di tre nuovi ingressi. Il tutto con un bilancio finale che, dai 22 siti museali a disposizione lo scorso anno, passa a 23. «Sulla scia - fa notare il coordinatore provinciale Giuseppe Pidello - di un’ascesa che non si arresta: passata dai 14 siti del 2012 ai 18 dei 2013, sino ai 21 dell’anno successivo» e, come detto, ai 22 del 2015.
Giovedì 2 giugno, festa della Repubblica, sarà dunque un nuovo battesimo per la rete di musei ed ecomusei della provincia di Biella. Un battesimo portatore, ancora una volta, di novità: usciti dal circuito il Museo della vitivinicoltura di Candelo e la Sinagoga di Biella, della rete entrano infatti a far parte il nuovo Museo della transumanza di frazione Barbato a Trivero, l’ex Lanificio Botto di Miagliano, sede dell’ecomuseo The Wool Experience, e la Collezione Enrico del Fai, a Magnano. Il tutto in un quadro che complessivamente finisce per contare 23 siti dislocati su 20 Comuni, visitabili ogni domenica sino al 9 ottobre e nelle festività del 2 giugno e del 15 agosto (dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18).
Ma se per avere informazioni precise sulle singole realtà museali, e sui relativi eventi di volta in volta organizzati, è consigliato ai visitatori mettersi in contatto direttamente con gli operatori, o verificare eventuali aggiornamenti sulla pagina Facebook “Rete museale biellese”, una cosa accomuna invece tutti i 23 siti in questa nuova stagione alle porte: la presenza degli operatori, i cosiddetti “ciceroni”, formati nella nuova tornata di corsi formativi (nella foto un momento della formazione itinerante dei nuovi operatori ecomuseali). «Abbiamo reclutato un totale di 44 persone - chiarisce Pidello - su circa 200 domande inviate, per lo più da giovani del territorio e per un buon 25% da persone che avevano perso il lavoro. Il risultato è una squadra di operatori estremamente preparati che saranno a disposizione del pubblico nei giorni di apertura della Rete museale, offrendo al pubblico la possibilità di partecipare a visite guidate».
Veronica Balocco
Come da regola di ogni realtà in evoluzione, ci sono pezzi che si perdono e altri che si acquistano. Alla fine, però, se il bilancio è di successo la differenza finale finisce sempre per portare il segno positivo. E così, anche questa volta, infatti è. Per la Rete museale biellese - realtà coordinata dall'Ecomuseo Valle Elvo e Serra in collaborazione con l'Ecomuseo del Biellese - l’avvio della nuova stagione nasce su un impulso nuovamente ottimista: la perdita, sì, di due siti, ma il contemporaneo arrivo di tre nuovi ingressi. Il tutto con un bilancio finale che, dai 22 siti museali a disposizione lo scorso anno, passa a 23. «Sulla scia - fa notare il coordinatore provinciale Giuseppe Pidello - di un’ascesa che non si arresta: passata dai 14 siti del 2012 ai 18 dei 2013, sino ai 21 dell’anno successivo» e, come detto, ai 22 del 2015.
Giovedì 2 giugno, festa della Repubblica, sarà dunque un nuovo battesimo per la rete di musei ed ecomusei della provincia di Biella. Un battesimo portatore, ancora una volta, di novità: usciti dal circuito il Museo della vitivinicoltura di Candelo e la Sinagoga di Biella, della rete entrano infatti a far parte il nuovo Museo della transumanza di frazione Barbato a Trivero, l’ex Lanificio Botto di Miagliano, sede dell’ecomuseo The Wool Experience, e la Collezione Enrico del Fai, a Magnano. Il tutto in un quadro che complessivamente finisce per contare 23 siti dislocati su 20 Comuni, visitabili ogni domenica sino al 9 ottobre e nelle festività del 2 giugno e del 15 agosto (dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18).
Ma se per avere informazioni precise sulle singole realtà museali, e sui relativi eventi di volta in volta organizzati, è consigliato ai visitatori mettersi in contatto direttamente con gli operatori, o verificare eventuali aggiornamenti sulla pagina Facebook “Rete museale biellese”, una cosa accomuna invece tutti i 23 siti in questa nuova stagione alle porte: la presenza degli operatori, i cosiddetti “ciceroni”, formati nella nuova tornata di corsi formativi (nella foto un momento della formazione itinerante dei nuovi operatori ecomuseali). «Abbiamo reclutato un totale di 44 persone - chiarisce Pidello - su circa 200 domande inviate, per lo più da giovani del territorio e per un buon 25% da persone che avevano perso il lavoro. Il risultato è una squadra di operatori estremamente preparati che saranno a disposizione del pubblico nei giorni di apertura della Rete museale, offrendo al pubblico la possibilità di partecipare a visite guidate».
Veronica Balocco