verso le elezioni

Moggio: «Cossato cambia in meglio»

Bilancio di fine mandato del sindaco che si ricandiderà. «Pandemia ci ha rallentati, ma lavori importanti sono stati avviati e altri vogliamo farne». 

Moggio: «Cossato cambia in meglio»
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Bilancio di fine mandato del sindaco che si ricandiderà. «Pandemia ci ha rallentati, ma lavori importanti sono stati avviati e altri vogliamo farne».

L'intervista

Abbiamo incontrato il sindaco Enrico Moggio, per tracciare, con lui, un bilancio dell’attività svolta dal Comune nel 2023 ed anche di fine mandato, visto che siamo, ormai, arrivati a pochi mesi dalle prossime elezioni amministrative che lo vedranno ricandidarsi alla guida della città.

Sindaco Moggio, quale bilancio stila del suo primo mandato amministrativo?
«Il bilancio è positivo ed è sotto gli occhi di tutti. Infatti, si stanno ultimando una serie di lavori pubblici importanti che riguardano l’ambiente urbano: alcuni sono conclusi da poco ed altri in dirittura d’arrivo. Tutto questo - spiega il primo cittadino - per il fatto che siamo riusciti ad intercettare dei finanziamenti a fondo perduto, grazie ai quali si sta migliorando molto il volto di Cossato. Ad esempio, i nuovi uffici comunali che saranno pronti all’inizio di aprile, in piazza Edo Tempia, nell’ex palazzo Vesta, che facevano parte della nostra campagna elettorale del 2019, sono stati realizzati grazie ad un finanziamento regionale di ben 600 mila euro».

«Ma c’è anche un altro intervento - prosegue Moggio - che riguarda la rigenerazione urbana del centro cittadino. Si tratta della zona ex Enel di via Mercato: per poterlo realizzare siamo in attesa del finanziamento di 390 mila euro, che è certo e dovrebbe arrivare a breve. Il vecchio stabile verrà demolito per ricavare un’area pubblica con dei parcheggi, dell’arredo urbano ed una struttura per i giovani con collegamento wi-fi».

«Vorrei anche ricordare la messa in sicurezza idro-geologica dei fiumi e delle zone franose e gli interventi di efficientamento energetico delle scuole - sottolinea Moggio -. Soltanto per i due plessi di Masseria sono stati spesi circa 2 milioni di euro, riducendo così i costi di gestione dei nostri edifici scolastici. Inoltre, nei tre anni, non considerando i due interessati dalla pandemia, abbiamo speso oltre 2 milioni di euro, sempre con finanziamenti a fondo perduto, per la sicurezza delle strade comunali. C’è da far rilevare, inoltre, che, in opere pubbliche, durante lo scorso anno, sono stati effettuati interventi per oltre 7 milioni di euro, sempre grazie a dei finanziamenti a fondo perduto».

Ha qualche rammarico?
«Sicuramente. Durante i cinque anni del mio mandato, i primi due sono stati interessati dalla gravissima pandemia e ora, a pochi mesi dalle prossime elezioni, ci troviamo di fronte una situazione mondiale preoccupante: delle guerre sanguinose in corso. Questo ci ha, senz’altro, provocato delle grosse difficoltà e dei rallentamenti. Diversamente, avremmo potuto fare molto di più».

C’è già una ‘’bozza’’ di programma in vista delle elezioni?
«Si sta già lavorando, appunto, partendo dai ritardi che ho appena citato. Si tratta della riqualificazione della piazza Angiono e dell’asse viario di via Mazzini, per renderlo più fruibile ai cossatesi, in modo che diventi un ‘’luogo di incontro’’ per i pedoni, con arredo urbano di pregio, in modo da invogliarli a passeggiare, ed il riassetto di tutta l’area intorno a piazza Chiesa».

La sua squadra sarà la stessa?
«Per ora, non ne abbiamo ancora parlato. Sicuramente ci saranno dei nuovi ingressi, per assicurare nuova linfa e nuove idee. Frattanto, è iniziato il confronto sul territorio: stiamo raccogliendo le adesioni e poi valuteremo il da farsi. Siamo, comunque, aperti ad ogni confronto per proseguire l’operazione di rinnovamento della nostra città».

Ci sarà, ovviamente, anche una lista civica di centrosinistra a contrapporsi alla sua, che ne pensa?
«So che si sta cercando di trovare un accordo per una condivisione di programma. L’obiettivo è, soprattutto, quello di formare una lista anti-Moggio, per sconfiggere la nostra, ma la cosa non mi preoccupa più di tanto».
Franco Graziola

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