Individuate e sequestrate due case a luci rosse: arrestate le maîtresse per lo sfruttamento
Sia le promotrici sia le donne che si alternavano per le prestazioni, sono risultate clandestine sul territorio nazionale.
Sono state individuate dalla Polizia delle case di prostituzione attive nel Biellese. Sono così scattate delle ordinanzre di custodia cautelare in carcere con l'arreto dei coinvolti da parte della stessa Polizia.
In due condomini del centro di Biella
Nella giornata di ieri, 14 dicembre, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip del Tribunale di Biella, su richiesta del Pubblico Ministero, a conclusione di un’attività di indagine avviata lo scorso maggio riguardante attività di sfruttamento della prostituzione. L’indagine, mossa da informazioni assunte sul territorio, coordinata dalla Procura della Repubblica, ha consentito di riscontrare come un appartamento di un condominio del centro biellese era ormai da tempo adibito a vera e propria casa di appuntamento con avvicendamento di prostitute. L’attività, sviluppata tramite accurati servizi di pedinamento e osservazione, ha permesso di ricondurre la gestione operativa della predetta casa a una donna, 25 anni, originaria della Cina, risultata poi essere clandestina sul territorio nazionale. La venticinquenne, tramite un numero di cellulare associato ad annunci a sfondo sessuale pubblicati su siti internet, rispondeva alle chiamate dei potenziali clienti, contrattando la natura e il costo della prestazione sessuale per poi informare le donne dell’esito dell’accordo.
La seconda casa a luci rosse
Le stesse modalità venivano impiegata dalla venticinquenne nella gestione di un’ulteriore casa di appuntamenti situata sempre nel centro di Biella all’interno della quale la stessa dimorava. In base all’accordo raggiunto la donna poi veicolava i potenziali clienti nei due diversi centri. Nel corso dell’attività, gli operatori della Polizia di Stato sono riusciti ad indentificare altresì le donne che si avvicendavano nei due appartamenti, risultate tutte irregolari sul territorio e per tale motivo deferite in stato di libertà per il reato di ingresso clandestino. Le donne venivano reclutate dalla venticinquenne tramite l’intermediazione di un uomo, 55 anni, della provincia di Vercelli (anch’esso denunciato in stato di libertà), il quale tratteneva l’importo ottenuto dalla prestazione sessuale per poi garantire un importo subordinato al rendimento.
Altra donna denunciata
Il proseguo delle indagini ha permesso di identificare un’ulteriore donna, 52 anni, originaria della Cina, che svolgeva il ruolo di dominus dell’attività, domiciliata a La Spezia, dove gestiva in prima persona un’ulteriore casa di prostituzione mascherata da centro massaggi. L’attività d’indagine, dunque, in esecuzione dell’ordinanza di misura cautelare emessa dal GIP di Biella e del decreto di perquisizione e sequestro emesso dal Pubblico Ministero titolare dell’inchiesta, è sfociata nell’arresto delle due donne cinesi per i reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e nel sequestro preventivo dell’immobile nonché nel sequestro di una somma di denaro contante di oltre 10.000 euro provento delle condotte illecite.