Detenuto si arrampica sul tetto del carcere per essere trasferito
È successo nella prima mattinata di lunedì 20 novembre; «Protocolli operativi inadatti, intervenga Giorgia Meloni».
Nella prima mattinata di lunedì 20 novembre, a distanza di pochi giorni da un precedente episodio analogo accaduto alla Casa Circondariale di Genova Marassi e di Sanremo, nella casa circondariale di Biella, un detenuto straniero è salito sul tetto, scalando le grate delle finestre. Come nel caso di Genova Marassi e di Sanremo il detenuto ha scelto di arrampicarsi sui tetti al fine di ottenere il trasferimento preso altri istituti.
Detenuto si arrampica sul tetto del carcere
Sono immediatamente intervenuti sia la Sorveglianza Generale che il Comandante di Reparto, che dopo mirata mediazione riuscivano a far scendere il detenuto dal tetto. «I detenuti scelgono di salire sui tetti per ottenere il trasferimento in un’altra sede detentiva di loro gradimento - dichiara Leo Beneduci, Segretario Generale dell'Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria - di fatto riuscendo nel loro intento a dimostrazione di un deficit procedurale interno all’amministrazione penitenziaria che in luogo della prevenzione-repressione degli eventi critici interni alle carceri preferisce assecondare i desideri dei ristretti persino se riferibili ad atti di violenza».
«Protocolli operativi inadatti, intervenga Giorgia Meloni»
«D’altra parte - prosegue il sindacalista - la stessa amministrazione penitenziaria aveva varato mesi orsono e con il patrocinio del sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro delle Vedove una serie di protocolli operativi che si stanno dimostrando del tutto inadatti a prevenire gli eventi di maggior rischio nelle carceri. Come sindacato degli appartenenti al corpo di polizia penitenziaria - conclude Beneduci - a fronte del costante peggioramento di vita e di lavoro nelle carceri italiane non ci resta che chiedere il diretto interessamento del Presidente del consiglio Giorgia Meloni affinché l’attuale situazione sia considerata in termini di vera e propria emergenza nazionale per i conseguenti interventi».