Detenuti lanciano pietre poi si rifugiano sul tetto: ennesimo allarme in carcere a Biella
Intervento di una sigla sindacale della Polizia penitenziaria: "Siamo stufi".
Ennesimo episodio di tensione nel carcere di Biella. Secondo quanto riferito da Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, due detenuti, mentre erano nel cortile dei passeggi, hanno lanciato contro due ispettori e due agenti alcune pietre e poi li hanno affrontati con calci e pugni. «Poi - racconta Santilli - sono saliti sul tetto e solamente diverse ore dopo, grazie ad un'importante opera di mediazione del personale, si è riusciti a convincerli a scendere dal tetto per poi spostarli al reparto Nuovo Giunti per essere trasferiti urgentemente. Portati nelle salette, hanno distrutto il lavandino di un bagno provocando l’allagamento di un intero corridoio degli uffici Area sicurezza».
La dichiarazione
«La situazione penitenziaria è sempre più critica - aggiunge Donato Capece, segretario generale del Sappe - a causa di una popolazione detenuta refrattaria al rispetto delle regole, abituata da anni alla consapevolezza che tutto gli è dovuto. I detenuti sono tornati a numeri allarmanti: 60mila a livello nazionale, oltre 4.200 in Piemonte. Il Sappe chiede l’immediata applicazione dell'articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi, l’espulsione dall’Italia dei detenuti stranieri per fare scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di appartenenza, la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari per il contenimento dei numerosi detenuti affetti da problemi mentali (oggi ristretti indiscriminatamente nelle carceri tra gli altri e molto spesso responsabili di gravi eventi critici), la previsione che i detenuti tossico e alcoldipendenti siano destinati in Comunità di recupero. Ma è urgentissimo dotare al più presto la Polizia Penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato».