Il caso

Via libera all'abbattimento dei cinghiali

Siglato l’accordo tra l’Ente parco Ticino e lago Maggiore e Provincia di Biella, ma c'è chi raccoglie firme contro

Via libera all'abbattimento dei cinghiali
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Nell'ambito del piano di azioni mirate a migliorare ed ottimizzare il sistema di contenimento e l’abbattimento della fauna selvatica, con particolare riferimento ai cinghiali, si sono svolti nei mesi scorsi alcuni incontri con le Province dei territori in gestione all'ente. Si è aperto così un confronto costruttivo con la Provincia di Biella, Novara e Vercelli per individuare forme di collaborazione per un'azione sinergica che consenta di incidere nel modo più efficace in termini di depopolamento della specie.

Il documento che dà il via libera all'abbattimento dei cinghiali

"Il documento, che è stato approvato dal Consiglio dell'Ente di gestione nella seduta del 7 novembre, è un modo per affrontare con sempre maggiore capacità di coordinamento il controllo della specie. - spiega la Presidente dell'ente Gestione Aree protette Ticino e Lago Maggiore Erika Vallera -. Nel 2023 abbiamo provveduto a riorganizzare il nostro sistema di gestione del programma di contenimento cercando di rendere più capillare la presenza dei selecontrollori sul territorio e, malgrado le difficoltà legate a pochi guardiaparco a disposizione, l'ente ha garantito un elevato numero di uscite dei selecontrollori. Sono state contattate le associazioni agricole per favorire e semplificare il dialogo fra agricoltori, ente di gestione e selecontrollori per interventi più puntuali. I primi riscontri sono subito risultati positivi. Il passo successivo era costruire un dialogo operativo con gli altri soggetti istituzionali coinvolti e da parte delle Province si è avuto subito grande interesse e disponibilità, per questo ci tengo a ringraziare tutte le Amministrazioni Provinciali. Il documento sottoscritto con la Provincia di Biella ottimizza le azioni mettendo a sistema il puntuale scambio di informazioni, il coordinamento degli interventi, soprattutto nelle zone di confine delle aree protette e con una particolare attenzione alle aree in cui la presenza del cinghiale è particolarmente critica per le attività agricole".

Ma c'è anche chi sta raccogliendo firme contro questo accordo.

Servizio completo in edicola oggi, giovedì 9 novembre, su Eco di Biella.

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