L'ultimo grande gesto di Franco Bechaz: una casa in eredità per il Comune
L’uomo, scomparso un anno e mezzo fa, era volontario della Cri e in Casa di riposo. Il consiglio comunale di Cavaglià ha accettato il lascito.
L’uomo, scomparso un anno e mezzo fa, era volontario della Cri e in Casa di riposo. Il consiglio comunale di Cavaglià ha accettato il lascito.
Il lascito
Il Comune di Cavaglià ha accettato ufficialmente il lascito testamentario disposto da Franco Bechaz, scomparso circa un anno e mezzo fa. L’argomento è stato affrontato nel corso del consiglio comunale serale tenutosi martedì scorso. L’amato cittadino ha voluto donare al proprio comune una casa in pieno centro storico ed alcuni libri alla biblioteca del paese.
Un gesto che il sindaco Mosè Brizi ha apprezzato, spiegando come verrà gestita la situazione:
«Ringraziamo molto il signor Bechaz per il dono e accettiamo volentieri questo lascito. Siamo pronti a cercare, tramite bandi, qualche finanziamento per ristrutturare l’edificio, che al momento non è in buonissime condizioni».
Chi era Franco Bechaz
L’ex dipendente dell’Olivetti di Ivrea, nato e cresciuto a Cavaglià, ha lasciato un segno indelebile nella mente e nei cuori della comunità grazie alla sua attiva partecipazione alla vita di paese. La sezione locale della Croce Rossa e la Casa di riposo di Cavaglià, luoghi nei quali Franco Bechaz ha svolto il ruolo di volontario, lo hanno nuovamente ricordato con enorme affetto tramite le parole di Simona Caldera:
«Franco era una persona silenziosa, che non amava i riflettori, ma faceva davvero tantissimo per il prossimo. Era buono, gentile e aveva sempre una parola dolce per tutti. Era parte della nostra grande famiglia, un pilastro della nostra sezione. Non ci stupisce la scelta di fare donazioni ad un paese che ha amato tanto, e che lo ha amato tanto. A lui piaceva stare un passo indietro. Era protagonista in molte belle iniziative, ma non ha mai voluto le prime pagine. Sia in Croce Rossa sia in Casa di riposo, con l’associazione Noi per Voi, è sempre stato presente, a disposizione di chi aveva più bisogno. Per noi è sempre un orgoglio parlare di lui, spiegare chi è stato, ricordarlo e omaggiarlo».
Samir Bertolotto