Ampliamento discarica: via libera (con prescrizioni)
Il progetto di ampliamento della discarica di Cavaglià prosegue. Non ha infatti opposto alcun tipo di stop, ma si è invece limitata a richiedere alcune prescrizioni di ordine operativo, la conferenza dei servizi che giovedì, in Provincia, ha analizzato i due grandi progetti che riguardano il futuro del polo tecnologico: quello presentato da Asrab, e relativo appunto all’aumento di volumi per il conferimento degli indifferenziati biellesi, e quello presentato da A2A, per lo smaltimento di rifiuti industriali non pericolosi.Parere favorevole, dunque. Con qualche ma. Ad incidere sul sostanziale via libera sono stati i soli voti di Provincia, Arpa, Asl e Cosrab per parte Asrab. Dal canto loro, i comuni di Cavaglià, Santhià, Alice Castello, Roppolo e Salussola si sono opposti alla decisione. Giudizio amaro, davanti alla decisione della conferenza dei servizi, da parte dei rappresentanti del fronte del no. Durante la seduta dell’organismo provinciale, non a caso, una delegazione del Movimento Valledora aveva manifestato fuori dagli uffici di via Quintino Sella, facendo presenti le proprie ragioni. «Siamo davvero amareggiati», spiega il consigliere di minoranza di Cavaglià, Lucia Scagnolato. Ma anche il Movimento Valledora prende posizione in modo pesante: «Restiamo profondamente toccati dall’atteggiamento noncurante delle amministrazioni di Biella e di Cossato, e di tutti quei comuni biellesi che hanno dato assenso per conferire i rifiuti in un territorio lontano, al confine della provincia, contro sindaci, popolazioni locali, il parere dell’Ambito per la tutela delle acque, studi autorevoli che danno altre indicazioni - spiegano i rappresentanti -. Per questo rivolgeremo i nostri consumi altrove, diversamente dai comuni che ci hanno girato le spalle e invitiamo i Vercellesi tutti ad aderire a questo “boicottaggio dei consumi (negozi, ristorazione, cinema …)” nell’intento che ciò risvegli il senso civico e la solidarietà della gente comune oltre all’attenzione verso le decisioni delle loro amministrazioni. Mentre riusciamo a comprendere lo spregiudicato senso degli affari delle multinazionali, siamo sconcertati dai rimpalli tra province e regione, e dalla distrazione dei funzionari che non emanano pareri, non si presentano alle riunioni o al più tacciono». Intanto sul fronte amministrativo i sindaci di Cavaglià, Alice Castello, Santhià e Tronzano stanno valutando le prossime mosse: potrebbe essere plausibile un ricorso contro le autorizzazioni. Al momento si stanno effettuando le dovute valutazioni in merito.
Il progetto di ampliamento della discarica di Cavaglià prosegue. Non ha infatti opposto alcun tipo di stop, ma si è invece limitata a richiedere alcune prescrizioni di ordine operativo, la conferenza dei servizi che giovedì, in Provincia, ha analizzato i due grandi progetti che riguardano il futuro del polo tecnologico: quello presentato da Asrab, e relativo appunto all’aumento di volumi per il conferimento degli indifferenziati biellesi, e quello presentato da A2A, per lo smaltimento di rifiuti industriali non pericolosi.Parere favorevole, dunque. Con qualche ma. Ad incidere sul sostanziale via libera sono stati i soli voti di Provincia, Arpa, Asl e Cosrab per parte Asrab. Dal canto loro, i comuni di Cavaglià, Santhià, Alice Castello, Roppolo e Salussola si sono opposti alla decisione. Giudizio amaro, davanti alla decisione della conferenza dei servizi, da parte dei rappresentanti del fronte del no. Durante la seduta dell’organismo provinciale, non a caso, una delegazione del Movimento Valledora aveva manifestato fuori dagli uffici di via Quintino Sella, facendo presenti le proprie ragioni. «Siamo davvero amareggiati», spiega il consigliere di minoranza di Cavaglià, Lucia Scagnolato. Ma anche il Movimento Valledora prende posizione in modo pesante: «Restiamo profondamente toccati dall’atteggiamento noncurante delle amministrazioni di Biella e di Cossato, e di tutti quei comuni biellesi che hanno dato assenso per conferire i rifiuti in un territorio lontano, al confine della provincia, contro sindaci, popolazioni locali, il parere dell’Ambito per la tutela delle acque, studi autorevoli che danno altre indicazioni - spiegano i rappresentanti -. Per questo rivolgeremo i nostri consumi altrove, diversamente dai comuni che ci hanno girato le spalle e invitiamo i Vercellesi tutti ad aderire a questo “boicottaggio dei consumi (negozi, ristorazione, cinema …)” nell’intento che ciò risvegli il senso civico e la solidarietà della gente comune oltre all’attenzione verso le decisioni delle loro amministrazioni. Mentre riusciamo a comprendere lo spregiudicato senso degli affari delle multinazionali, siamo sconcertati dai rimpalli tra province e regione, e dalla distrazione dei funzionari che non emanano pareri, non si presentano alle riunioni o al più tacciono». Intanto sul fronte amministrativo i sindaci di Cavaglià, Alice Castello, Santhià e Tronzano stanno valutando le prossime mosse: potrebbe essere plausibile un ricorso contro le autorizzazioni. Al momento si stanno effettuando le dovute valutazioni in merito.