Seviziato in carcere da altri detenuti
I carabinieri della sezione di Polizia giudiziaria della Procura, a conclusione di una delicata indagine di Polizia Giudiziaria per gravi fatti avvenuti all’interno della Casa Circondariale di Biella, ha provveduto a notificare due ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di DERCENNO Gianluca e MONTEROSSO Roberto.
I fatti contestati, sono avvenuti all’interno del “cd” nuovo Padiglione della Casa Circondariale di Biella, nel periodo compreso fra il 6 ed il 14 aprile 2016.
In tale periodo, i due indagati hanno sottoposto altra persona con loro detenuta nella stessa cella, a tutta una serie di angherie e vessazioni consistite nell’esercitare condotte violente, crudeli e minacciose approfittando altresì di una situazione di palese vulnerabilità della p.o. di fatto sequestrandola, costringendola ad occuparsi delle pulizie della cella a loro destinata, del lavaggio dei loro indumenti, della cura della loro persona, privandola della possibilità di uscire a socializzare, minacciando la vittima ripetutamente di morte, costringendola ad utilizzare parte dei propri soldi per soddisfare le loro richieste di cibo, privandola poi della possibilità di partecipare al suo consumo.
Nel periodo in contestazione inoltre hanno esercitato una continua violenza fisica, sferrandogli pugni sulle braccia, schiaffi calci e bastonate in ogni parte del corpo, con l’intento di “insegnargli la vita del carcere”, provocandogli anche delle bruciature e comunque causandogli lesioni giudicate guaribili in giorni 30 (oltre a quelle psicologiche), in una circostanza fra l’altro, lo immobilizzavano rasandogli i capelli a zero.
Fra le vessazioni inflitte, in più occasioni gli indagati afferrando la p.o. con forza gli comprimevano la mascella schiacciandola così da potergli aprire la bocca e sputargli dentro.
Per costringere la p.o. a sottostare alle angherie sopra riportate, in maniera remissiva, gli indagati oltre a sequestrargli la corrispondenza con i propri cari e gli indirizzi di residenza delle stesse, riferivano precisi fatti e circostanze relativi ai suoi congiunti (madre e compagna), corrispondenti alla realtà, ingenerando di fatto nella stessa persona offesa un fondato e giustificato timore per le stesse che lo inducevano a subire la situazione, minacciandolo anche di morte.
I fatti hanno avuto termine quando la parte offesa approfittando di una breve pausa dei due indagati riusciva ad allontanarsi dalla cella e chiedere aiuto a personale della Casa Circondariale che interveniva prontamente e ponendolo in sicurezza.
Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Biella nella persona del Sostituto Procuratore D.ssa Mariaserena IOZZO.
COMUNICATO STAMPA
TUTTI I PARTICOLARI LI POTRETE TROVARE DOMATTINA SU ECO DI BIELLA IN EDICOLA
I carabinieri della sezione di Polizia giudiziaria della Procura, a conclusione di una delicata indagine di Polizia Giudiziaria per gravi fatti avvenuti all’interno della Casa Circondariale di Biella, ha provveduto a notificare due ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di DERCENNO Gianluca e MONTEROSSO Roberto.
I fatti contestati, sono avvenuti all’interno del “cd” nuovo Padiglione della Casa Circondariale di Biella, nel periodo compreso fra il 6 ed il 14 aprile 2016.
In tale periodo, i due indagati hanno sottoposto altra persona con loro detenuta nella stessa cella, a tutta una serie di angherie e vessazioni consistite nell’esercitare condotte violente, crudeli e minacciose approfittando altresì di una situazione di palese vulnerabilità della p.o. di fatto sequestrandola, costringendola ad occuparsi delle pulizie della cella a loro destinata, del lavaggio dei loro indumenti, della cura della loro persona, privandola della possibilità di uscire a socializzare, minacciando la vittima ripetutamente di morte, costringendola ad utilizzare parte dei propri soldi per soddisfare le loro richieste di cibo, privandola poi della possibilità di partecipare al suo consumo.
Nel periodo in contestazione inoltre hanno esercitato una continua violenza fisica, sferrandogli pugni sulle braccia, schiaffi calci e bastonate in ogni parte del corpo, con l’intento di “insegnargli la vita del carcere”, provocandogli anche delle bruciature e comunque causandogli lesioni giudicate guaribili in giorni 30 (oltre a quelle psicologiche), in una circostanza fra l’altro, lo immobilizzavano rasandogli i capelli a zero.
Fra le vessazioni inflitte, in più occasioni gli indagati afferrando la p.o. con forza gli comprimevano la mascella schiacciandola così da potergli aprire la bocca e sputargli dentro.
Per costringere la p.o. a sottostare alle angherie sopra riportate, in maniera remissiva, gli indagati oltre a sequestrargli la corrispondenza con i propri cari e gli indirizzi di residenza delle stesse, riferivano precisi fatti e circostanze relativi ai suoi congiunti (madre e compagna), corrispondenti alla realtà, ingenerando di fatto nella stessa persona offesa un fondato e giustificato timore per le stesse che lo inducevano a subire la situazione, minacciandolo anche di morte.
I fatti hanno avuto termine quando la parte offesa approfittando di una breve pausa dei due indagati riusciva ad allontanarsi dalla cella e chiedere aiuto a personale della Casa Circondariale che interveniva prontamente e ponendolo in sicurezza.
Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Biella nella persona del Sostituto Procuratore D.ssa Mariaserena IOZZO.
COMUNICATO STAMPA
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