Feste e musica sudamericana nel ristorante abusivo: sanzioni per migliaia di euro
Operazione congiunta di Polizia e Guardia di finanza. Scoperte anche cinque cameriere “in nero”
Feste e musica sudamericana nel ristorante abusivo della Valle Elvo: sanzioni per migliaia di euro e nell'Operazione congiunta di Polizia e Guardia di finanza scoperte anche cinque cameriere “in nero”
Ristorante abusivo e personale in nero in Valle Elvo
Nell’ambito di un’attività congiunta tra Polizia di Stato e Guardia di Finanza della provincia di Biella è stato effettuato un controllo amministrativo nei locali di una società con sede nell’alta Valle Elvo, finalizzato alla prevenzione ed al contrasto degli illeciti amministrativi in materia di somministrazione di alimenti e di utilizzo di manodopera in “nero”.
Durante il controllo, gli operatori hanno sorpreso circa 40 persone intente a consumare un “apericena” a bordo piscina e a ballare musiche sudamericane trasmesse da un noto DJ.
Per partecipare alle serate "iscrizione" a 25 euro
Il costo medio dell’evento si aggirava sui 25 Euro, tutto compreso. Nel corso del controllo è emersa l’organizzazione di precedenti eventi che venivano pubblicizzati mediante il passaparola e tramite l’applicazione di messaggistica “whatsapp”.
L’attività abusiva veniva esercitata solo su prenotazione all’interno di locali che erano dotati di tutte le attrezzature tipiche della ristorazione professionale.
La successiva attività di verifica ha evidenziato che la medesima società non era titolare o in possesso di alcuna autorizzazione di pubblica sicurezza per l’esercizio delle attività rilevate nel corso dell’accesso. Per tali violazioni, al titolare sono stati notificati verbali che prevedono sanzioni amministrative fino a 12.000 euro nonché la conseguente sanzione accessoria della cessazione dell’attività imprenditoriale “abusiva”.
Cinque lavoratrici in nero servivo ai tavoli
Inoltre, dalla documentazione acquisita all’esito del controllo, i finanzieri hanno accertato l’utilizzo di 5 lavoratrici in “nero” adibite al servizio ai tavoli. Per ogni lavoratore irregolarmente impiegato è stata irrogata la prevista “maxisanzione” amministrativa che va da un minimo di 1.800 euro ad un massimo di 10.800 euro ed è stata proposta la conseguente sospensione dell’attività all’Ispettorato territoriale del lavoro. Inoltre, i finanzieri hanno constatato il mancato rispetto dell’obbligo di tracciabilità delle retribuzioni.
L’intervento si inserisce nel più ampio dispositivo di contrasto ai fenomeni illeciti posti in essere nell’ambito delle proprie competenze dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato a tutela del sistema economico, dell’erario al fine di evitare gravi ripercussioni sulla leale concorrenza a discapito delle imprese che operano nell’alveo della legalità.
Foto di repertorio