Pnrr: a Biella e Cossato tagliati dal governo 27 progetti
La misura metterebbe a rischio opere già progettate o in via di realizzazione in tutta Italia.
La rinegoziazione dei fondi del Pnrr che sta portando avanti il governo Meloni mette a rischio 42mila progetti in tutta Italia, fra cui 463 progetti nel Biellese per un importo di 85 milioni, solamente a Biella e Cossato sono 27 i progetti a rischio, per un totale di 25,5 milioni di euro. Per la sola Provincia di Biella parliamo di 463 progetti per un importo di 85 milioni.
Pnrr: a Biella e Cossato tagliati dal governo 27 progetti
Prendendo in considerazione i Comuni di Biella e Cossato, il definanziamento verrebbe a interessare ben 27 progetti per un importo di 25,5 milioni di euro. Tra i più significativi interventi a rischio:
- BIELLA: realizzazione del nuovo polo didattico Villa Macchi (raggruppamento scuole dell’infanzia Cossila San Grato e scuola primaria Cossila San Giovanni): 2.600.000;
- BIELLA: ristrutturazione e riqualificazione di Palazzo Pella (riconversione utilizzo della palestra interna): 1.950.000
- BIELLA: interventi di miglioramento strutturale ed energetico della scuola primaria Crosa: 2.350.000;
- BIELLA: realizzazione del Polo dell’Infanzia di Pavignano Cerruti: 1.650.000;
- BIELLA: rifacimento pista di atletica e messa in sicurezza per omologazione dello Stadio Pozzo La Marmora: 850.000;
- BIELLA: rifunzionalizzazione e adeguamento normativo dell’ex Biblioteca di via Pietro Micca:: 850 000;
- BIELLA: interventi di manutenzione straordinaria al Bocciodromo comunale: 300.000;
- COSSATO: sostituzione generatore di calore e posa valvole termostatiche Sert Asl di via Marconi: 90.000;
- COSSATO: efficientamento stabili comunali Villa Berlanghino: 90.000;
- COSSATO: interventi di adeguamento alla normativa antincendio Scuola Media L. Da Vinci: 90.000.
«A rischio opere già progettate o in via di realizzazione»
«L’elenco dei progetti a rischio ‘taglio’ sul biellese riguarda interventi importanti come quelli di Villa Macchi e Palazzo Pella, le scuole, la prevenzione del dissesto idrogeologico, la transizione energetica, le infrastrutture sportive - aggiunge il Segretario del Pd di Biella Rinaldo Chiola - forse da Roma non si stanno rendendo conto dell’impatto territoriale di questa decisione. Bisogna mobilitarsi affinché questa ‘sforbiciata’ proposta dal Governo non venga a pregiudicare opere che non solo sono già state progettate ma in vari casi realizzate o in via di realizzazione. È inspiegabile che si voglia penalizzare i nostri Comuni facendoli passare da una situazione di certezza, quella del Pnrr, ad una situazione di incertezza sulle coperture dei progetti cambiando la fonte di finanziamento».
Per Emanuele Ramella Pralungo, Presidente della Provincia di Biella e vice Presidente Anci Piemonte «siamo di fronte a proposte di definanziamento che rischiano di creare un grave danno agli enti locali che hanno attivato progetti di rigenerazione e che di fatto vedono tutto il loro patrimonio spento al lumicino».
Definanziando i progetti del Pnrr...
Il piano Fitto-Meloni di rinegoziazione del Pnrr prevede di definanziare, totalmente o parzialmente, misure per un ammontare complessivo di 15,9 miliardi di euro. Misure che, secondo le intenzioni, si salveranno solo se si troveranno altre forme di finanziamento. In particolare, si andrebbero a “tagliare” 6 miliardi d'interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni, 3 miliardi e 300 milioni di investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale; 1 miliardo e 287 milioni euro destinati alle misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrologico. Il Piemonte risulta essere tra le Regioni più penalizzate, con oltre 2 miliardi e 100 milioni di euro di definanziamenti.