Il “Bra day” per parlare di tumore al seno
Interverranno un medico specialista responsabile della breast unit all’ospedale di Biella e una paziente.
«Le nostre pazienti non hanno bisogno di rivolgersi altrove quando viene loro diagnosticato un tumore al seno: qui trovano la migliore assistenza possibile dalla prevenzione fino alle terapie»: le parole di Adriana Paduos, direttore sanitario del Fondo Edo Tempia, fotografano la situazione ottimale delle strutture sanitarie della provincia. L’Asl di Biella è tra quelle che in Piemonte ha attivato una “breast unit”, un’unità operativa della struttura di chirurgia che si occupa in modo specifico delle donne che devono curarsi per il cancro alla mammella. Per parlarne e per rendere noto a tutte il percorso che si deve seguire a partire dal momento in cui si è sani, con la necessaria prevenzione, Azienda sanitaria e Fondo Edo Tempia hanno pensato a un “Bra day”, una giornata per informare sul tumore al seno inserita nel mese di ottobre, storicamente dedicato alla sensibilizzazione su questa patologia.
Il “Bra day”: appuntamento a mercoledì 18 alle 18
L’appuntamento principale è per mercoledì 18: alle 18 nella sede del Fondo di via Malta 3 è in programma una conversazione aperta al pubblico che vedrà sul palco un medico e una paziente. Massimiliano Bortolini, chirurgo senologo responsabile della breast unit all’ospedale di Biella, e Serena Enrico Bena, una delle donne che a Biella sono state curate, dialogheranno con la psicologa Patrizia Tempia per affrontare il percorso di cura dai due punti di vista, quello medico-sanitario e quello personale ed emotivo. Alla conferenza seguirà un aperitivo offerto dall’ortopedia Pozzato.
Massimiliano Bortolini
Adriana Paduos del Fondo Edo Tempia
Le videointerviste sulla salute femminile
Insieme all’incontro pubblico, Azienda sanitaria e Fondo Edo Tempia realizzeranno una serie di video-interviste alle persone che si occupano direttamente di tutti i dettagli che riguardano la salute femminile, dalla prevenzione attraverso il programma regionale di screening con le mammografie periodiche ai passaggi che attendono le donne quando gli esami evidenziano un problema da risolvere, fino alla ricerca scientifica che, grazie al lavoro dei laboratori di genomica e di oncologia molecolare del Fondo, consente di fare passi avanti alla conoscenza su questa malattia.