traguardi storici

I primi 50 anni della Carrozzeria Campagnolo

Con Ferruccio alla guida dell'azienda il figlio Andrea: "Appena entrato non sapevo neppure avvitare un bullone"

I primi 50 anni della Carrozzeria Campagnolo
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Un traguardo importante per una delle imprese biellesi più longeve nel ramo dell'auto a 360 gradi: la Carrozzeria Campagnolo festeggia quest'anno il mezzo secolo di vita

Due generazioni in prima linea: da Ferruccio (ancora al timone) al figlio Andrea Campagnolo

"Cinquant’anni e due generazioni in prima linea per tutto ciò che può essere collegato a un’auto, dal motore alle gomme e ai cristalli, dalla carrozzeria alla revisione fino all‘autolavaggio".

Campagnolo dalla prima officina aperta nel 1973 in via Fratelli Rosselli si è ingrandito fino a dare un servizio completo e aggiornato con un’attenzione particolare anche ai disabili. “Ci siamo specializzati nelle modifiche della guida e nel montaggio degli accessori per facilitare chi non può guidare un’auto ordinaria. Da due anni abbiamo aggiunto anche il soccorso stradale e ancor prima il servizio cortesia e il noleggio” spiega Ferruccio Campagnolo.

Uno staff giovane che conta circa 30 dipendenti

L’azienda oggi distribuita sui due capannoni (oltre 4 mila metri quadrati) di via Mongilardi, ha uno staff di una trentina di ragazzi con un’età media sui 40 anni, a un passo da dove, mezzo secolo fa esatto, l’imprenditore ingranò la marcia. Con il prezioso sostegno della moglie, Fiorenza Canton, in ufficio a seguire la contabilità e dal 1995, affiancato dal figlio Andrea, entrato in squadra a 19 anni fresco di diploma.

Andrea Campagnolo: "Non sapevo svitare un bullone"

“Non sapevo nemmeno come si svitava un bullone – racconta Andrea – Ho dovuto fare la vera gavetta, imparare tutto da zero, non ho avuto vita facile in officina”. L’imprenditore ha visto sfilare i piloti storici del Rally della Lana: “Perazio, Bagna, Verzoletto, Ormezzano, Boggio passavano di qui, prima e dopo le prove con le loro Stratos e le Fulvie Hf” racconta. “Oggi tutto è cambiato; occorre conoscere a fondo i tanti aspetti di questo mestiere e saper essere all’altezza. Si ha a che fare con la diagnostica, con la parte elettrica sempre più complessa. Spesso tutti noi facciamo corsi di aggiornamento. Siamo un team affiatato e ci piace accogliere i clienti come amici da sempre”.

Beppe Zana, il braccio destro di famiglia

A bordo nel 2010 è salito anche Beppe Zana, braccio destro di famiglia, perché se negli Anni 70 venivano riparate una dozzina di auto alla settimana, oggi il traffico arriva a sfiorare le 100 vetture con problemi da risolvere di ogni tipo. “Sono cambiate tante cose – prosegue -. Le tecniche di riparazione prima di tutto. I prodotti che usiamo, in particolare le vernici, sono sostenibili. Il nostro forno ha emissioni ben più leggere di un tempo. Già nel 2011 abbiamo investito sul fotovoltaico e ora vogliamo potenziare l’impianto per arrivare entro il 2026 a essere autonomi. Ovviamente anche le attrezzatura si sono alleggerite e velocizzate e siamo stati fra i primi del settore ad adottare un gestionale elettronico, alla fine degli Anni 90, per organizzare meglio il lavoro”.

Il mondo delle due e quattro ruote in 50 anni ha fatto passi da gigante e si sta evolvendo senza soluzione di continuità. “L’auto elettrica è ancora da capire. Ci abbiamo creduto da subito, già dall’ibrido. Siamo passati dalla benzina ai diesel, dal gas al metano, arriverà l’idrogeno. Ma noi siamo pronti, continueremo a diversificare come abbiamo sempre fatto”.

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