"Il nuovo preside dell'Itis 'silura' la vice Gariazzo": la prima pagina di Eco di Biella oggi in edicola
Tutte le notizie e gli approfondimenti del numero di giovedì 14 settembre
Eco di Biella torna in edicola oggi, giovedì 14 settembre, con tante notizie e approfondimenti, tra cui in apertura "Il nuovo preside dell'Itis 'silura' la vice preside Gariazzo". La nuova dirigenza dell'Itis Q. Sella di Biella, in cui è appena arrivato il nuovo preside Tiziano Badà, non intenderebbe confermare la vice preside storica Claudia Gariazzo. E poi arriva anche l'accusa della professoressa in pensione Tullia Ramella Votta.
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Non vi resta che correre in edicola... buona lettura!
Putroppo ha pagato cara la sua arroganza difatti prima o poi trovi quello che ti sottomette
Ho avuto personalmente la Professoressa Gariazzo come insegnante e vicepreside durante la mia permanenza all'Itis durante il mandato dell'Ing.Rigola. Conobbi la Prof Gariazzo nell'anno di mia maggior "escandescenza scolastica"; diciamo che ero un tipo alquanto esuberante, cognitivamente dotato e potenzialmente in grado di ottenere ottimi risultati. In altre parole, uno di quelli che andavano presi per il "verso giusto" per non incorrere nella totale distruzione a punti tali da contemplare l'autodistruzione pur di distruggere qualunque cosa. Nell'anno del quale sto parlando, per farla breve, a metà mi ritirai per poi riprendere quello successivo e finire con il massimo dei voti. Tuttavia, proprio in quell'anno dove nessuno mi avrebbe dato mezza cicca consumata, l'unica che seppe vedere e riconoscere quello che avrei potuto dare fu proprio la Prof. Gariazzo. Lei riuscì a bypassare l'esuberanza e l'impulsività del 16enne ultratestoteronico in guerra con il mondo, anzi l'universo, e trattandomi con pazienza, dolcezza, sensibilità ed accoglienza riuscì in primo luogo a non farmi ribaltare l'aula, come peraltro facevo con gli altri insegnanti, ed in seconda istanza a darmi l'input per applicarmi nella sua materia, con discreti risultati, di mia spontanea volontà. Come detto poco fa, quell'anno mi ritirai dalla scuola, e di nuovo per farla breve, dopo svariate vicissitudini uno dei motivi per cui decisi di riprendere sotto nuove vesti, all'insegna dell'impegno per giungere a risultati concreti, della disciplina pur non rinunciando alla succitata caratterizzante esuberanza, fu proprio il segno lasciato in me dalla Prof. Gariazzo. Nel momento più buio in cui non avevo idea del che cosa fare, risovenne in me lo spiraglio che lei fece uscire fuori sgrossando la materia più grezza, e fu l'unica, in quel momento, a prendersi la briga di avere a che fare con quella materia grezza. E lì mi dissi "se lei, così temuta ed "odiata", etichettata come "la cattiva", ha visto in me qualcosa di buono e ne ho toccato con mano dei piccoli risultati concreti, questi risultati è probabile che abbia davvero le potenzialità per incrementarli ed amplificarli.. e così decisi di riprendere la scuola, modificando alla base i miei atteggiamenti e di conseguenza i comportamenti. Quindi, avendo sperimentato in prima persona, la considerazione che ne feci fu: "boh, senti tanto parlare male di lei eppure con me è buona, sta vedere che magari...........". Quindi lo ribadisco, non ci fosse stata la mano della Prof Gariazzo, che mi fece intravedere quel "qualcosa" che io stesso non ero in grado di vedere, chissà in quale malfamata periferia o in qual peggiore bar di Caracas sarei finito. Poi posso capire che personalità come quelle della prof Gariazzo siano scomode, lei arriva al sodo, dritta come un carro armato e potente come un caterpillar. In contesti dove i fronzoli vanno per la maggiore l'immediata trasparenza spaventa. Non mi dilungo ulteriormente sugli altri bravi professori che incontrai lungo il mio percorso, veri e propri punti di riferimento, uno di essi in particolar modo. Non mi dilungo nemmeno nel parlare degli altri di professori, inadeguati, quelli che leggevano il giornale, che ti facevano sentire una nullità magari per aver fatto una domanda "banale", quelli che non volevano essere disturbati....... Mi fermo quindi qui, come già detto appena sopra, escludendo tutto il resto, dicendo che lei fu la prima a prendersi quella briga; quella di lavorare nel momento e nelle condizioni più svantaggiose, alle prese con una trottola impazzita..... però lei lo fece, lo fece senza riserve e non si tirò indietro, e per questo la ringrazio e la porto nel cuore e le auguro ogni bene per il suo futuro. Tutto il resto sono solo "chiacchiere e distintivo"... e lei che per natura è una numero uno non ha bisogno di altro.
Spesso suscitare rabbia significa prendersi la responsabilità di far reagire i ragazzi che altrimenti non riuscirebbero a raggiungere gli obiettivi che si sono prefissati. Se la vice presidente non fosse stata decisa e determinata con me non sarei arrivata da nessuna parte. Grazie prof.ssa Gariazzo
La professoressa Gariazzo si è sempre occupata al meglio sia dell' istituto con tutte le sue problematiche sia degli studenti che dovrebbero iniziare a lavorare seriamente prima di commentare una realtà cominciata e delicata come quella della vice presidenza.
Non ho mai conosciuto personalmente la vice preside Gariazzo e non mi permetterei di dare giudizi. Ma da alcuni commenti che leggo mi viene da fare alcune riflessioni. Ho condiviso le sofferenze di mia sorella e mio cognato. Genitori di un ragazzino "emotivamente fragile", educato, studioso, intelligente, che si è trovato ad affrontare la prima superiore nell'istituto in questione , dopo un problematico periodo . Nonostante la documentazione medica prodotta, in cui erano chiare le difficoltà del ragazzino a frequentare regolarmente le lezioni, la vice preside non ha esitato un giorno a convocarlo nel suo studio, per "umiliarlo" e "ricattarlo" minacciandolo di bocciatura, se avesse continuato a fare assenze (assenze regolarmente giustificate dai genitori). Alla richiesta di spiegazione, da parte dei genitori, si era giustificata negando e dicendo che il ragazzo aveva frainteso. "l'aggressione verbale" di questa persona ha però provocato nel ragazzo una "paura inconscia", aumentando l'angoscia che già con difficoltà cercava di contenere. E' stato un anno molto sofferto dall'intera famiglia. L'ansia di ricevere altri rimproveri dalla vice preside, per i periodi di assenze che purtroppo avvenivano, ha fatto sì che al termine dell'anno scolastico ha chiesto ai genitori di trovare altra scuola a cui iscriversi, nonostante avesse concluso con buoni voti e pur sapendo che i suoi insegnati erano rimasti delusi e dispiaciuti della decisione poiché lo apprezzavano e avevano capito che il ragazzo, studioso e rispettoso nei confronti dei compagni e degli insegnanti, non adduceva a scuse per starsene a casa . Ha studiato tutta l'estate per dare gli esami di ammissione per iniziare il secondo anno. Nella nuova scuola ha, piano piano ritrovato la serenità.