L'11 settembre 2001, il giorno dell'attentato che cambiò il mondo
Vi ricordate dov'eravate e che cosa facevate? Raccontateci il vostro 11 settembre 2001.
Sono passati esattamente 22 anni dall'attentato aereo che segnò un cambiamento storico in tutto il mondo: l'11 settembre del 2001 è ancora scolpito (e forse lo resterà per sempre) nella memoria di chiunque fosse abbastanza grande per capire come mai le Torri Gemelle di New York, il simbolo della "città che non dorme mai", stessero bruciando e cadendo in mille pezzi. Quattro gli aerei dirottati, 19 i terroristi, quasi tremila le vittime: sono questi i numeri dell'attacco terroristico che colpì uno dei centri pulsanti degli Stati Uniti e sconvolse l'opinione pubblica mondiale.
L'11 settembre 2001: l'attacco alle Torri Gemelle
Gli attacchi a New York sono improvvisi: sono le 8:46 quando il volo della American Airlines, originariamente in viaggio da Boston a Los Angeles, colpisce una delle Twin Towers. Solo diciassette minuti dopo un secondo aereo si schianta sulla Torre Sud. Le telecamere iniziano a filmare e trasmettere in diretta mondiale le immagini, molto note anche in Italia, di uno dei più micidiali attentati terroristici della storia.
Nelle foto qui sotto si vedono le torri gemelle prima e dopo l'attentato terroristico.
Le torri gemelle prima dell'attentato
Il fumo provocato dall'incendio divampato dopo l'impatto
E voi? Vi ricordate dov'eravate e che cosa facevate? Raccontatecelo commentando in fondo all'articolo.
Anche il Biellese scosso: i ricordi di quel giorno
«Nella memoria di ognuno di noi è un ricordo scolpito come nella pietra. Ero appena uscita dalla sala operatoria del vecchio ospedale di Biella: ero stanca ma contenta perché avevo fatto bene il mio lavoro. Guardavo le luci serali sfumate sulle montagne biellesi quando un paziente che stava guardando la televisione ci ha chiamati dicendo "venite a vedere, sta succedendo qualcosa di terribile". Io ho capito immediatamente che qualcosa di enorme stava cambiando e che il mondo non sarebbe più stato lo stesso. Non erano solo le torri gemelle ma qualcosa che ci avrebbe portato a restringere i confini ed essere sempre più ostili gli uni con gli altri. A 22 anni da questa vicenda siamo ancora molto preoccupati: nonostante i tentativi di ottimismo c'è sempre un velo di grande preoccupazione e tristezza. Non dobbiamo però perdere la speranza di un mondo migliore».
Dottoressa Lucia Acquadro da Pollone
«L'11 settembre 2001, credo sia una data indimenticabile per ognuno di noi. Ero a laovoro, alla Bonino Carding Machines di Sandigliano: all'epoca si usava avere le radio accanto alle postazioni di lavoro, per sentire la musica oppure le notizie durante le ore in officina. Nel primo pomeriggio si sparse la voce delle Torri Gemelle: fra i colleghi ci siamo guardati esterrefatti. Eravamo spaventati, le radio continuavano a dare notizie e noi eravamo lì in ascolto. Mi è rimasto impresso il messaggio ricevuto quella sera da mia cugina, che abita in provincia di Mantova: "È l'inizio della fine". Per la prima volta abbiamo vissuto sulla nostra pelle qualcosa di assurdo, incredibile e più grande di noi. Non sono crollate solo le torri quel giorno, ma anche le nostre certezze: pensavamo di vivere in pace e tranquillità, come gli anni '80 e '90, invece è andata così».
Andrea Caprio, 49 anni, da Biella
«22 anni fa crollavano le torri gemelle di New York. Fu, comunque la si pensi, un momento tragicamente simbolico, che cambiò per sempre il mondo. Per molti in peggio. Per alcuni nemmeno fu un attentato, per alcuni un complotto. Al di là delle riflessioni e dei commenti molto social e poco intelligenti, penso a dov'ero e a cosa facevo. A livello pratico ed economico la mia vita, più o meno, era quella di oggi. Ho i capelli un po' più bianchi, un po' di pancetta un più, pochi soldi, tante speranze e molti rimpianti. Ora ho un figlio bellissimo dentro e fuori ed amo e sono amato ( in queste due questioni va meglio oggi del 2001...), mangio tre volte al giorno e mi piace ancora stare all'aperto. Non ho realizzato tutto di quello che volevo fare 22 anni fa, ma qualcosa sì, ho cercato di essere coerente con tutti coloro che ho incontrato nella mia vita e non sempre ci sono riuscito. Mi dispiace internamente di questo. Tutti noi abbiamo avuto il nostro 11 settembre. Io per primo. È la data ad essere simbolica, ma anche il crollo stesso è un simbolo e se tutti noi, come ho appena fatto io, riconduciamo a simbolo la tragedia, ci serve per riflettere un momento. Fermi come il mondo in quel momento davanti alla tv. Ed è esercizio utile fermarsi ogni tanto. Per riprendere fiato e correre più forte dopo poco. Buona corsa a tutti».
Andrea Guasco da Cossato
«Mi ricordo che avevo sentito la notizia da una mia amica dopo essere uscita da scuola ed essere andata all'allenamento di pallavolo. All'inizio non avevo idea di che cosa rappresentasse un attentato alle Torri Gemelle, poi capii sentendo i notiziari una volta rientrata a casa. Ricordo l'ansia successiva e l'apprensione generale per i miei parenti: quel giorno, infatti, la sorella di mia nonna e suo marito erano proprio a New York e avevano in programma di andare a visitare nel pomeriggio il World Trade Center. Nei primi momenti non c'era stato modo di contattarli, 22 anni fa era difficile comunicare in modo immediato... Poi però, non appena sono riusciti, ci hanno telefonato per rassicurarci».
Giulia Dalla Dea da Occhieppo Inferiore
«Come tutti i pomeriggi stavo guardando la televisione, quando la solita routine fu spezzata dalle immagini provenienti da New York. Corsi ad avvisare mia madre: da bambino di 6 anni avevo notato certe sfumature ma era difficile percepire fino in fondo quello che stava succedendo. Capivo solo che si trattava di qualcosa d'importante, nei giorni seguenti non si parlava d'altro alla televisione, alla radio e persino nella tranquilla Biella: si percepiva lo sgomento generale, tutti chiedevano e commentavano. Quelle immagini sono il ricordo più nitido che ho delle trasmissioni televisive di quel periodo. Ricordo che Mentana fu il primo a collegarsi con gli Stati Uniti e la Cnn».
Alessio Ercoli, 28 anni, da Biella
«Ero da Mauro Leone, stavo comprando il regalo di compleanno per mia nipote. La TV trasmetteva quelle immagini e sia io sia la commessa pensavamo fosse una pubblicità o uno spot, oppure una notizia falsa. Arrivata a Camburzano per festeggiare la bambina, ho visto tutti i miei parenti preoccupati ed incollati alla televisione. Ricordo ancora mia cognata che cercava di contattare i nostri parenti in America, una scena indimenticabile».
Domenica Zani da Cerrione
«Avevo solo tre anni, non ricordo molto: ma so che ero appena tornato dall'asilo e stavo guardando i cartoni animati, poi interrompono le trasmissioni e io mi lamento con mia mamma perché non c'erano più i cartoni».
Mattia Ventura
Le testimonianze dei "piccoli" che oggi lavorano a Eco di Biella
«Era un normale pomeriggio di fine estate. Pochi giorni dopo sarei andato a scuola per frequentare la quinta elementare, ma intanto mi godevo gli ultimi momenti di "libertà". Come spesso mi succedeva, al pomeriggio, guardavo la tv, che era la mia finestra sul mondo, in cui riuscivo a scoprire e vedere tante cose nuove e lontane, a casa dei miei nonni. Mi ricordo che stavo facendo zapping e mi ero preso a vedere "Sabrina, vita da strega", su Italia 1. Non era manco lontanamente la mia serie preferita, ma era in onda e tanto valeva guardarla in mancanza di qualcosa di migliore per i miei gusti dell'epoca. Ero seduto sul divano quando il personaggio di Sabrina, intento a parlare, scomparve dallo schermo. Anzi, lo schermo divenne per un secondo nero e comparve la sagoma di Claudio Brachino nello studio del TG. Si videro poi subito le immagini scioccanti delle Torri Gemelle colpite. Io bambino non capii subito cosa stesse succedendo, in verità non capivo perché "Sabrina, vita da strega" fosse stata interrotto, perché la storia stava diventando interessante. Poi girai sugli altri canali e tutti erano in diretta da New York, e poco dopo trasmisero le immagini del secondo aereo che si schiantava su una delle torri. Inutile dire che poi l'attenzione rimase tutto il pomeriggio sui TG, con la storia di Sabrina ormai in secondo piano nella mia testa. Avevo capito che era un fatto di proporzioni enormi, nonostante fossi un bambino. Ricordo poi il crollo, veramente devastante, di una delle torri, e i momenti successivi di concitazione nei TG su questi fatti che, inevitabilmente, avrebbero cambiato il mondo».
Michele Canton, 32 anni, giornalista di Eco di Biella
«Ricordo ancora molto bene, nonostante all'epoca avessi solo 6 anni, la preoccupazione che aleggiava in casa dopo aver acceso la televisione e aver appreso degli attacchi alle torri gemelle. Continuavo a chiedere ai miei genitori come mai i piloti non avessero visto contro cosa stessero andando: ingenuamente credevo si fosse trattato di un incidente. Poi capii guardando i telegiornali, a cui tutti eravamo incollati».
Gianmaria Laurent Jacazio, 28 anni, giornalista di Eco di Biella
La testimonianza del vescovo di Biella: «Uno dei giorni più bui»
«Uno dei giorni più bui... Ricordo la concitazione e tanta preoccupazione. All'epoca facevo parte della redazione de "Il Risveglio popolare di Ivrea" (il giornale diocesano): ero già rettore del Seminario. Ero nella redazione del giornale ed era di pomeriggio. Gli attacchi a New York furono improvvisi e in successione. Il primo aereo centrò una delle Twin Towers, simbolo di New York. Danno la notizia in Tv e poco dopo, diciassette minuti dopo, l'altro attentato all'altra torre. È il panico, la paura prende il sopravvento, le telecamere iniziano a filmare e trasmettere, si può dire in diretta TV, il più efferato attacco terroristico. Rimaniamo a lungo attaccati alla televisione. Alla celebrazione della Santa Messa ricordo le vittime e si prega per l'America e per il mondo».
Monsignor Roberto Farinella, vescovo di Biella
Ricordo che avevo sentito la notizia alla radio mentre rientravo in auto, accesa subito la TV e' stato impressionante vedere le immagini dell'aereo che colpiva le torri ,l'immagine del fumo e del fuoco,le persone k si buttavano giù.... indimenticabile!