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«Il piano? Vero affaire di famiglia per i Crema»

Dietro all’Oropa Music Festival ci sono tre fratelli: Federico Gad con Alessandro e Giulio. 

«Il piano? Vero affaire di famiglia per i Crema»
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Dietro all’Oropa Music Festival ci sono tre fratelli: Federico Gad con Alessandro e Giulio.

Il Festival

Sono tre, i fratelli Crema. Federico Gad, Alessandro e Giulio. Tutti pianisti. Poi, ci sono i loro genitori, che a questa passione li hanno avvicinati da piccoli. Insomma, il pianoforte in casa Crema è un vero affare di famiglia. E questo spiega perché dietro all’Oropa Music Festival, la cui prima edizione porterà l’alta musica classica sul territorio, ci sia una squadra tanto affiatata. Sì, perché se il musicista professionista e di incredibile talento riconosciuto a livello internazionale è Federico Gad Crema che del festival è direttore artistico - 24 anni e un curriculum incredibile, che passa per la Piano Star Jean-Yves Thibaudet, il Teatro alla Scala di Milano, le esibizioni alla Carnegie Hall e alla Steinway Hall di New York, tanto per citarne alcuni passaggi - è anche vero che in campo sono scesi Alessandro, con la sua preparazione di avvocato, e Giulio, che ha appena concluso il bachelor in Management alla business school ESCP, che l’ha portato a Londra, Torino e Berlino, e dopo un’esperienza professionale a Milano nel 2024 proseguirà con un master per imboccare il mondo della finanza e delle banche di investimento.

Tre anime diverse, un solo obiettivo: lanciare un grande evento di classica nel loro Biellese, terra che lega Federico Gad Crema anche tramite l’Accademia “Perosi” e Konstantin Bogino tra i maestri con i quali si è formato, e insieme muovere un altrettanto grande passo, nel segno del Peace Orchestra Project, formazione che conta oltre 70 musicisti e che il suo ideatore ha fortemente voluto, ispirato dal modello di integrazione dei giovani delle favelas proprio tramite la classica, proposto in Brasile dal direttore Ricardo Castro, con l’iniziativa “Neojiba”.

Una passione condivisa. Aveva nove anni, Federico Gad Crema, quando si è interessato al piano, incontrando, primo fra tutti, Chopin. E pensare che non è stato lui il “pioniere” di questo strumento (già praticato dai genitori). Galeotta fu la scelta di Giulio, il fratello più piccolo. Poi, ognuno ha portato avanti la sua strada: «E ognuno sta dimostrando talento nel proprio ambito, questo è l’importante», dice. Venendo all’Oropa Music Festival, «l’idea di riportare musica di altissimo livello, legata a un progetto umanitario internazionale, nella terra nella quale sono cresciuto è sempre stato il mio desiderio. Ho avuto la fortuna di viaggiare tanto, di esibirmi in tutto il mondo, ma ho sempre voluto “tornare”. E tornare con lo splendore della musica classica».
Chi ha avuto modo di ascoltare Federico Gad Crema esibirsi al Concerto di Natale del “Perosi”, lo scorso dicembre, comprenderà di quale livello si sta parlando. In quella che allora era la Scuola Perosi, si è formato, poi sono venuti il Conservatorio di Milano, la Colburn School - Conservatory of Music di Los Angeles, i premi, i concerti compreso quello alla Scala, da solista, eseguendo Beethoven diretto dal maestro Roberto Abbado.

Il progetto umanitario

Musicisti provenienti da tutti i Continenti arriveranno o sono già giunti nel Biellese. «E ne sono davvero emozionato - aggiunge - Si formeranno a Biella con i nostri mentori e si prepareranno per una tournée che ci porterà nelle maggiori sale europee. Certo, l’ispirazione ricevuta dal progetto in Brasile riguarda una realtà ben diversa, rispetto alla nostra - diciamo - privilegiata. Ma, nel nostro “piccolo”, vogliamo cercare di portare avanti un’iniziativa di sensibilizzazione, partendo dall’Europa (il Peace Orchestra Project toccherà dopo Sordevolo, Bologna, Locarno, Rimini e Parigi): unire il mondo con il potere della musica classica. Quanto accaduto durante i due anni di Covid-19 e adesso, con la guerra tra Ucraina e Russia, ha dato maggiore forza al suo sviluppo. Porteremo un messaggio di pace». Sotto sotto, però, c’è di più: «Mi piacerebbe riuscire a creare un programma che possa avere un impatto maggiore su una comunità e sul futuro di tante persone, perché la musica offre un linguaggio universale ed esprime alti valori».

L’intenzione di “mettere radici”, parlando di Oropa Music Festival, c’è: «Mi auguro possa crescere nel tempo e diventare una realtà stabile e riconosciuta a livello internazionale - penso al festival di Stresa ad esempio - e che il Biellese diventi un’eccellenza musicale».
E chissà che Federico Gad Crema, sostenuto dalla famiglia e dal territorio, non porti a compimento un altro sogno: «Essere, un giorno, il direttore di questa orchestra...».
Giovanna Boglietti

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