Una scuola mondiale per sarti a Biella
I maestri dell’arte di ago, filo e forbici sono sempre meno. E la città si candida: dal ‘24
L’alleanza è a tre: Confartigianato, Comune di Biella e Accademia dei Sartori con i loro attori che si sono conosciuti per bene sul set cittadino del congresso mondiale dei sarti, evento archiviato con grande successo la prima settimana di agosto: alberghi e strutture di accoglienza pieni, bar e ristoranti al lavoro, sfilate di moda in piazza Cisterna come fosse Piazza di Spagna a Roma.
Una scuola mondiale per sarti
Da un lato Cristiano Gatti (presidente di Confartigianato Biella) e Barbara Greggio (assessore al Turismo ed altro); dall’altro Gaetano Aloisio, fresco presidente della Word federation master tailor in nome dell’Accademia italiana di sartori. Obiettivo? Creare a Biella un’Alta scuola di formazione per sarti: un braccio operativo della scuola di Roma che abbracci tutto il nord Italia e abbia uno sguardo all’Europa e al mondo.
Il progetto
«La faremo se tutto va bene entro il 2024», confida Greggio che guarda al progetto come un fiore all’occhiello per il territorio Unesco. Una partnership, dunque, fra la città del tessuto più glamour ed eccellente al mondo e i maestri artigiani della sartoria che hanno in Aloisio il loro uomo-immagine, ma nelle magiche storie dei Caraceni, dei Panico, dei Liverani tra metro, forbici, ago e filo un’heritage di successo. Un connubio indissolubile sancito dal sostegno al Congresso mondiale dei maestri sartori delle imprese top biellesi come Reda, Vitale Barberis Canonico, Piacenza, Cerruti, Drago. Del resto - hanno più volte rammentato gli imprenditori - i sarti sono i i primi e i più importanti ambasciatori del tessuto italiano.
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