Non registra i clienti: avvocato nei guai

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I Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Biella - Sezione Tutela Economia - nell’ambito delle attività volte alla prevenzione ed al contrasto al riciclaggio, nei giorni scorsi, hanno concluso un controllo nei confronti di un legale del foro di Biella, finalizzato a verificare la corretta osservanza della normativa antiriciclaggio.
La normativa citata dispone che gli avvocati e i notai debbano:
- Effettuare “un’adeguata verifica” della clientela per la quale operano, inserendo nei fascicoli i documenti dell’identificazione, provvedendo ad acquisire le informazioni sui clienti, sui titolari effettivi delle transazioni nonché sulle motivazioni sottostanti alle operazioni richieste o eseguite atte a scongiurare la movimentazione illecita di denaro;
- Annotare sull’apposito registro, istituito ad hoc, tutte le operazioni che abbiano un importo superiore ai 15.000 Euro e/o un valore non determinabile e/o siano connesse al trasferimento di diritti reali su beni immobili e/o aziende e qualsiasi altra operazione di natura finanziaria.
- Inoltrare, qualora vi siano i presupposti (sospette attività collegate al riciclaggio e/o al finanziamento al terrorismo), la segnalazione di “operazione sospetta” all’Unità di Informazione Finanziaria (U.I.F.).
Durante il menzionato controllo, i Finanzieri hanno accertato che in alcuni casi il professionista aveva omesso di annotare, nell’apposito registro “antiriciclaggio”, il nominativo dei clienti per i quali aveva prestato la propria attività di consulenza legale afferente ad operazioni di valore superiore ai 15 mila Euro. Pertanto al legale è stata contestata la violazione ex art. 55 – quarto comma – del Decreto Legislativo 231 del 2007, che prevede una sanzione amministrativa da 5.000 a 30.000 Euro.
Sono stati ravvisati, inoltre, passaggi di denaro contante oltre la soglia (si ricorda che fino al 31.12.2015 il limite per l’utilizzo del contante era 1.000 Euro e che attualmente detto valore è stato innalzato a 3.000 Euro) per i quali sono stati elevati n. 6 verbali di contestazione ai sensi dell’art. 49 del citato Decreto antiriciclaggio, che prevedono una sanzione amministrativa pecuniaria fino al quaranta per cento dell'importo trasferito.
La Guardia di Finanza riveste un ruolo di primo piano per la tutela della corretta e legale economia. In questa dinamica, controlla la correttezza dei movimenti di denaro, di titoli e di valori nel circuito economico nazionale ed effettua ogni anno numerosi controlli per verificare il rispetto delle disposizioni previste dalla normativa per prevenire il fenomeno del riciclaggio.
Continua, senza sosta, l’impegno delle Fiamme Gialle per prevenire, ricercare e reprimere tutti i fenomeni illeciti in grado di inquinare i circuiti legali dell’economia.

I Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Biella - Sezione Tutela Economia - nell’ambito delle attività volte alla prevenzione ed al contrasto al riciclaggio, nei giorni scorsi, hanno concluso un controllo nei confronti di un legale del foro di Biella, finalizzato a verificare la corretta osservanza della normativa antiriciclaggio.
La normativa citata dispone che gli avvocati e i notai debbano:
- Effettuare “un’adeguata verifica” della clientela per la quale operano, inserendo nei fascicoli i documenti dell’identificazione, provvedendo ad acquisire le informazioni sui clienti, sui titolari effettivi delle transazioni nonché sulle motivazioni sottostanti alle operazioni richieste o eseguite atte a scongiurare la movimentazione illecita di denaro;
- Annotare sull’apposito registro, istituito ad hoc, tutte le operazioni che abbiano un importo superiore ai 15.000 Euro e/o un valore non determinabile e/o siano connesse al trasferimento di diritti reali su beni immobili e/o aziende e qualsiasi altra operazione di natura finanziaria.
- Inoltrare, qualora vi siano i presupposti (sospette attività collegate al riciclaggio e/o al finanziamento al terrorismo), la segnalazione di “operazione sospetta” all’Unità di Informazione Finanziaria (U.I.F.).
Durante il menzionato controllo, i Finanzieri hanno accertato che in alcuni casi il professionista aveva omesso di annotare, nell’apposito registro “antiriciclaggio”, il nominativo dei clienti per i quali aveva prestato la propria attività di consulenza legale afferente ad operazioni di valore superiore ai 15 mila Euro. Pertanto al legale è stata contestata la violazione ex art. 55 – quarto comma – del Decreto Legislativo 231 del 2007, che prevede una sanzione amministrativa da 5.000 a 30.000 Euro.
Sono stati ravvisati, inoltre, passaggi di denaro contante oltre la soglia (si ricorda che fino al 31.12.2015 il limite per l’utilizzo del contante era 1.000 Euro e che attualmente detto valore è stato innalzato a 3.000 Euro) per i quali sono stati elevati n. 6 verbali di contestazione ai sensi dell’art. 49 del citato Decreto antiriciclaggio, che prevedono una sanzione amministrativa pecuniaria fino al quaranta per cento dell'importo trasferito.
La Guardia di Finanza riveste un ruolo di primo piano per la tutela della corretta e legale economia. In questa dinamica, controlla la correttezza dei movimenti di denaro, di titoli e di valori nel circuito economico nazionale ed effettua ogni anno numerosi controlli per verificare il rispetto delle disposizioni previste dalla normativa per prevenire il fenomeno del riciclaggio.
Continua, senza sosta, l’impegno delle Fiamme Gialle per prevenire, ricercare e reprimere tutti i fenomeni illeciti in grado di inquinare i circuiti legali dell’economia.

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