Sanità Piemonte: firmato il protocollo d'intesa per 2mila assunzioni
Dopo 15 anni di tagli e assenza di investimenti strutturali sul personale della sanità pubblica, storica inversione di tendenza. L’operazione prevede lo stanziamento di 175 milioni di euro.
Dopo 15 anni di tagli e assenza di investimenti strutturali sul personale della sanità pubblica, storica inversione di tendenza. L’operazione prevede lo stanziamento di 175 milioni di euro.
Il piano
Insediamento ufficiale per l'Osservatorio sul personale sanitario. Coordinato dalla Regione Piemonte e composto dalle organizzazioni sindacali del comparto (Fp-Cgil, CISL-Fp, Uil-Fpl, Fials, Nursind, Nursing Up, in rappresentanza in particolare di infermieri, oss, tecnici e amministrativi) e della dirigenza medica (Anaao, Cimo, Fassid, Fvm, Aaroi Emac, Anpo, Fesmed, Cigl medici, Cisl medici, Uil medici), accanto ad Azienda Zero, aziende sanitarie regionali, Università di Torino e del Piemonte orientale, si riunirà a cadenza mensile per il monitoraggio continuo dell'andamento occupazionale del personale in sanità e l’analisi e l’avanzamento degli obiettivi occupazionali.
Il primo atto del nuovo organismo è stata la firma del protocollo d'intesa per l'attuazione del piano straordinario con il quale la Regione garantisce risorse aggiuntive per 2.000 assunzioni. Un piano che, dopo 15 anni di tagli e assenza di investimenti strutturali sul personale della sanità pubblica, segna per il Piemonte una storica inversione di tendenza, risultato di un inedito, serio e complesso lavoro di coordinamento e collaborazione tra tutti i soggetti che compongono il servizio sanitario regionale.
"Questo Osservatorio è la dimostrazione concreta del metodo con il quale vogliamo ricostruire la nostra sanità dopo la pandemia, ma soprattutto dopo troppi anni in cui sulla sanità, sulle sue donne e sui suoi uomini, si è smesso di investire - ha dichiarato il presidente della Regione Alberto Cirio - È un percorso lungo e complesso, ma lo abbiamo iniziato non da soli, ma in maniera condivisa proprio con coloro che sono ogni giorno in prima linea. La Regione torna a fare programmazione e investe risorse straordinarie per finanziare un piano di assunzioni che ha l’obiettivo di potenziare e sostenere le migliori cure per i cittadini e una sanità d’eccellenza quale è quella del Piemonte".
"L'intesa è un'ulteriore dimostrazione che per la Regione la governance della sanità deve rimanere in mano pubblica e un passo fondamentale per la programmazione delle assunzioni del personale sanitario, tema sul quale siamo fortemente impegnati anche a livello nazionale in quanto come Regioni presenteremo una proposta di legge di iniziativa regionale che vincoli la spesa sanitaria al 7,5% del Pil - ha affermato l'assessore alla SanitàLuigi Genesio Icardi - Le assunzioni in Piemonte previste entro il 2024 con un investimento di 175 milioni, e gli investimenti per centinaia di milioni che abbiamo già effettuato nell'ammodernamento delle apparecchiature tecnologiche per migliorare l'efficienza degli ospedali, servono per dare risposte adeguate ad un bisogno di sanità che è sempre crescente: il Piemonte ha una popolazione anziana, con pazienti cronici e la domanda di sanità è destinata ad aumentare".
I contenuti del protocollo
Al netto del turnover e delle stabilizzazioni, l’operazione prevede lo stanziamento di 175 milioni di euro (25 milioni già nel 2023, e poi 50 all’anno per 2024, 2025 e 2026) per coperture finanziarie aggiuntive destinate alle aziende sanitarie, che la Regione è in grado di assicurare attraverso il piano per il Fondo di sviluppo e coesione già presentato al Governo. Queste risorse permetteranno alle aziende sanitarie di liberare nei propri bilanci fondi da investire sul personale. A questa operazione si accompagna l’utilizzo progressivo delle risorse del decreto legge 34.
Le aziende sanitarie dovranno poi presentare alla Regione entro la fine dell'anno un’analisi mirata a definire progetti di internalizzazione tali da garantire un risparmio effettivo rispetto all’attuale affidamento all’esterno di almeno al 20 per cento della quota complessiva, che attualmente è di circa 136 milioni annui. Si è poi stabilito l’utilizzo sino ad esaurimento delle graduatorie concorsuali esistenti, l’analisi di fattibilità e l'eventuale avvio di procedure di mobilità interna (aziendale), regionali e interregionali e l’indizione di nuovi concorsi.
Con le due Università sono state concordate novità importanti per quanto riguarda i medici specializzandi, che consentirebbero di potenziare da subito i medici in servizio negli ospedali. Si prevede che quelli iscritti oltre il secondo anno di specializzazione possano essere assunti a tempo determinato e con orario a tempo parziale da enti ed aziende del servizio sanitario regionale appartenenti alla rete formativa, fermo restando che il contratto non può avere durata superiore a quella durata residua del corso di formazione specialistica ed è prorogabile fino al conseguimento del titolo. Potranno anche partecipare ai concorsi pubblici per titoli ed esami a tempo indeterminato per la specializzazione frequentata e, se idonei, verranno inseriti in graduatoria separata. L’eventuale assunzione a tempo indeterminato sarà subordinata al conseguimento del titolo di specializzazione e all’esaurimento della pertinente graduatoria dei medesimi professionisti già specialisti alla data di scadenza del bando.
A tale proposito il rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna ha rilevato che "con questo accordo mettiamo a disposizione della sanità piemontese in un momento di difficoltà gli specializzandi della Scuola di Medicina, operazione complessa perché deve combinare una formazione adeguata e un’erogazione di prestazioni di livello, ma lavorando insieme ce la si può fare", mentre il rettore dell’Università del Piemonte orientale Gian Carlo Avanzi ha puntualizzato che "l'Osservatorio, che avrà il compito di fornire informazioni di sistema sul complesso del fabbisogno di risorse umane, contribuirà a rendere più armonico il sistema del reclutamento e la programmazione pluriennale" e che "le Università potranno dare un prezioso contributo come centri di formazione dei futuri medici e dei professionisti in ambito sanitario".