Storie di Tribunale

Picchiava e mordeva la compagna: dopo l'arresto patteggia venti mesi

Lei era stata minacciata anche con un coltello dall'imputato per colpa della sua gelosia patologica.

Picchiava e mordeva la compagna: dopo l'arresto patteggia venti mesi
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E’ un’aggressione dai contorni terribili, a tratti difficile anche da descrivere, quella di cui è stata vittima, a febbraio, una giovane biellese (rappresentata dall’avvocato Francesco Alosi). La donna è stata picchiata dal suo compagno, presa a morsi sul naso e su una spalla quando aveva cercato di divincolarsi, presa a calci e a sberle, bloccata sul letto e con un lenzuolo in bocca per farla tacere nonché minacciata con un coltello dalla lama seghettata. Proprio la minaccia con l’arma presa dal cassetto delle posate, con la quale aveva ferito lei con un taglio sul naso, era stato il culmine di una storia senza più sbocchi che doveva per forza di cose interrompersi. L’imputato, 21 anni, di Vigliano, sottoposto ora alla misura del divieto di avvicinamento alla ex, dopo essersi appostato ubriaco sotto casa della donna, l’aveva colta di sorpresa, spingendola nell’abitazione per poi causarle lesioni che in ospedale erano state giudicate guaribili in due settimane.

E' stato anche arrestato

Quando avvenuto il 12 febbraio scorso, era stato solo l’episodio più grave di una storia malata, che si è chiusa quel giorno con la denuncia e l’arresto del giovane che - difeso dall’avvocato Simona Baù - ha patteggiato davanti al giudice dell’udienza preliminare una pena di un anno e otto mesi di reclusione con la condizionale.
Il tormento per la donna era iniziato nel giugno dell’anno scorso, per effetto di una gelosia patologica da parte del compagno, a cui bastava una telefonata da parte dell’ex marito di lei per far scattare insulti e minacce e il primo morso, sul naso, di quella destinata a diventare una triste serie.

Percorsi alternativi

Gli episodi di violenza e di estrema gelosi, si sono da quel giorno susseguiti, alcuni dei quali anche in pubblico e davanti agli amici. Tanto che, a storia ormai finita quantomeno per lei, per raggiungere il posto di lavoro in un bar, la ragazza doveva ogni giorno cercare percorsi alternativi e farsi accompagnare da conoscenti e amici.

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