UIB per il territorio

Unione Industriale Biellese: "Insieme per far crescere il territorio"

In una conferenza a Città Studi, l'Unione Industriale Biellese ha illustrato come vuole contribuire a rivoluzionare la provincia.

Unione Industriale Biellese: "Insieme per far crescere il territorio"
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Fare sistema per trasformare le sfide in opportunità: questo è il tema a cui è stata dedicata l'Assemblea Generale dell'Unione Industriale Biellese, oggi a Città Studi, a Biella. Un tema che è stato introdotto da Giovanni Vietti, presidente Uib, all'inizio del suo intervento: "Quest’anno abbiamo deciso di puntare l’attenzione sulla scelta che, da tempo, ci contraddistingue: essere parte attiva nella realizzazione di iniziative che intendono generare benefici non solo per le imprese, ma anche e soprattutto creare le condizioni essenziali per uno sviluppo locale duraturo. Ecco perché, oggi, siamo “Together for more”: insieme per riuscire a creare di più, per noi e per il Biellese".

Come far sviluppare il territorio

Il presidente Uib si è quindi concentrato su tre tendenze in atto, che vanno considerate con attenzione e da cui scaturisce la nascita di Gruppi di lavoro ad hoc all'interno dell'associazione. In un momento in cui le imprese hanno bisogno di assumere persone a tutti i livelli, la prima questione è l’attrattività. La seconda questione riguarda la valorizzazione dell’eccellenza. La terza è una questione demografica, la lenta e costante emorragia di persone residenti nel Biellese che si traduce nell’aumento esponenziale dell’indice di vecchiaia e nella carenza di giovani.

"Per agire su questi tre temi - ha precisato Vietti - come Uib abbiamo creato tre Gruppi di lavoro che, da un anno, si adoperano per analizzare le singole questioni e provare a tracciare possibili soluzioni. Si tratta del Gruppo Accoglienza e corridoi umanitari, presieduto da Alberto Platini; Gruppo Attrattività delle imprese e del territorio, presieduto da Francesco Ferraris; Gruppo Contratti aziendali e relazioni industriali, presieduto da Giancarlo Ormezzano".

Non lasciarsi scappare i giovani

Chi sono i circa 50.000 i giovani che lasciano ogni anno il nostro Paese? "Sono giovani che posseggono un’elevata scolarità (moltissimi sono laureati) - spiega il presidente UIb - una naturale dimestichezza con le tecnologie digitali (parliamo delle Generazioni “Z” e “Alpha”), un’attenzione costante ai temi ambientali e delle aspirazioni di vita che vedono un bilanciamento fra vita personale e professionale che è diverso rispetto alle generazioni precedenti. Per loro il lavoro è, sì, importante ma non è la priorità: il lavoro è una delle fonti di gratificazione e crescita personale, ancora prima che professionale. Dobbiamo quindi rivedere il nostro approccio, ripensando in maniera profonda il nostro modello di lavoro in termini di flessibilità".

I progetti di Uib

Il presidente Uib ha quindi messo in evidenza i progetti su cui l'Uib si è impegnata in modo particolare, sottolineando che "devono essere visti solo singolarmente, ma vanno considerati come un unico disegno che mira a rilanciare le attività economiche a partire da un’azione sul territorio per rivitalizzarlo e renderlo più aperto, più inclusivo, più unico".

  • Il rilancio Città Studi attraverso innovazione e formazione per il tessile, per valorizzare la specializzazione del Distretto contribuendo a formare le nuove generazioni unendo formazione e innovazione.
  • Lo sviluppo di ITS TAM e GEM, un modello vincente che esprime la forza del made in Italy a partire dalle competenze delle persone.
  • La nuova Accademia Piemonte, l’academy regionale di filiera per il settore tessile abbigliamento moda, il settore orafo e i green Jobs, che punta a rafforzare le competenze di chi è già occupato e a formare nuovo personale da inserire in azienda, attraverso corsi specifici progettati con e per le imprese piemontesi.
  • Il Recycling Hub, che potrà creare innovazione di prodotto e di processo in ottica di sostenibilità per dare nuova vita alla materia prima seconda tessile. Ė un progetto strategico per il Biellese e non solo: potrà cambiare il paradigma del modo di lavorare e creare nuove opportunità.
  • Il nuovo “Museo” e Laboratorio del Tessile, un luogo “vivo” e in divenire, in dialogo con l’arcipelago delle imprese e delle diverse realtà locali, che potrà integrare arte, design e imprenditoria nel segno di innovazione e sostenibilità. Un centro gravitazionale per l’orientamento dei giovani e per nuovi servizi alle imprese.

Il Biellese: un territorio che va sviluppato

Infine, la nota dolente che, ogni anno torna ad essere ricordata come la condizione sine qua non della realizzazione completa dei vantaggi generati da tutti i progetti finora citati: la carenza infrastrutturale dal punto di vista di strade, collegamenti ferroviari, connettività.

"Lo sviluppo di un territorio da ogni punto di vista (economico, sociale, culturale…) e la sua capacità di essere attrattivo per nuovi residenti e nuovi investimenti, è strettamente connesso al “volto” che esso presenta dal punto di vista infrastrutturale e urbanistico. Lo diciamo da sempre, lo ribadiamo anche oggi perché si tratta di una condizione essenziale e fondamentale - ha sottolineato Vietti -. Come possono questi investimenti decollare se nel fine settimana non è possibile raggiungere il nostro Biellese con il treno o con strade degne di questo nome? Come è possibile scoprire un Biellese che è carente anche nella sua mobilità interna?".

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