Il "grazie" di Massimo Giletti al dottor Giulio Casè che va in pensione: "Quante battaglie insieme"
"Un medico che sapeva ascoltare, attaccatissimo al nostro territorio. Quando mia mamma lo vedeva si illuminava, preparava torte al rabarbaro che io puntualmente gli portavo"
Dalla scorsa settimana il presidio sanitario di Trivero/Valdilana ha perso il suo punto di riferimento storico: il dottor Giulio Casè è andato in pensione. Un congedo salutato con sentimenti di gratitudine e riconoscenza dall’intera comunità valsesserina, di cui si è fatto portavoce un testimonial d'eccezione, il giornalista biellese e famoso volto della tv italiana Massimo Giletti.
Nella foto Massimo Giletti con il dottor Giulio Casè (a destra), in pensione dallo scorso 24 maggio, e l’infermiere Matteo Papale
Giletti: "Contento di poterlo ringraziare io a nome di tutti"
«Sono contento di poterlo fare io a nome di tutti» ha detto al nostro giornale Massimo Giletti. «Credo che nella vita sia molto difficile trovare persone vere come il dottor Casè. E quando succede bisogna sempre dire grazie».
Il giornalista sottolinea la passione e la dedizione con cui il medico ha svolto la sua professione in questi anni: «Trattava i pazienti - tutti, indistintamente - con molta umanità: li auscultava e li ascoltava, senza mai mostrare quell’arroganza del sapere che, talvolta, si ritrova in alcuni professionisti. Nessuno di noi può dimenticare il suo attaccamento al lavoro, la sua disponibilità: non aveva orari, era costantemente al servizio della comunità e del territorio».
E aggiunge: «Ricordo quando veniva a casa nostra a visitare mia madre. Anche se lei non stava bene, non appena lo vedeva arrivare le si illuminavano gli occhi: era come se vedesse una persona di famiglia. E ogni volta che tornavo a Ponzone, libero dagli impegni di lavoro, gli preparava una torta con la marmellata di rabarbaro (una vera bontà!) e mi chiedeva di portargliela».
La battaglia di Casè contro la chiusura dell’ex ospedaletto
Nel corso della sua lunga carriera, il medico si è anche battuto per impedire la chiusura del presidio sanitario di Trivero. «Pur abitando a Novara - aggiunge Giletti - contro il suo stesso interesse, considerata la distanza dal posto di lavoro, il dottor Casè è sempre stato in prima linea perché conosceva molto bene l’importanza strategica di un punto di primo soccorso per la Valsessera, per il suo tessuto industriale, per la sua gente... Quante volte mi ha telefonato, preoccupato, chiedendomi di aiutarlo in questa sua battaglia, che era poi la battaglia di un intero territorio e dei suoi abitanti. Quante volte abbiamo lottato insieme. Un po’ mi dispiace che vada in pensione, anche se, naturalmente, sono contento per lui, così ora avrà più tempo libero da dedicare ai suoi interessi. Mi mancherà».
Lara Bertolazzi