Ricostruita una vescica in laparoscopia

Ricostruita una vescica in laparoscopia
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BIELLA - Tecnologia e precisione chirurgica, ma senza incisioni. E? stato eseguito nei giorni scorsi un nuovo intervento in campo urologico su un paziente con una patologia complessa. E? il caso di un uomo di 60 anni affetto da un tumore alla vescica invasivo. In prima battuta e? stata attuata una cistoprostatectomia radicale cioe? l’asportazione di vescica e prostata, per poi attuare il confezionamento di una neovescica, ortotopica, con un tratto di intestino. Il tutto con la tecnica laparoscopica che permette di effettuare operazioni anche molto difficili, senza dover apportare tagli.

Il paziente e? tornato a casa dopo dieci giorni, con un decorso regolare e senza complicazioni. La ricostruzione di una nuova vescica permette di mantenere un’ottima qualita? di vita. Un’operazione delicata e complessa che- se la malattia non e? in fase metastatica o linfonodale evidente - puo? essere affrontata sfruttando l’approccio mininvasivo. L’intervento - estremamente particolare per le sue caratteristiche - e? stato realizzato da Stefano Zaramella, direttore della Struttura complessa di Urologia, da Mauro Silvani, dirigente medico della stessa divisione, e da Mauro Pozzo, chirurgo generale della chirurgia ad alta Complessita? diretta da Roberto Polastri, grazie anche alla collaborazione dell'e?quipe anestesiologica diretta da Claudio Pissaia e di quella infermieristica di sala operatoria, coordinata da Alberto Tirapelle.

Un team multidisciplinare, dunque, per un intervento che di solito viene eseguito a cielo aperto e per il quale invece in questa circostanza a Biella e? stata adottata la laparoscopia. Poche le strutture italiane che – data la complessita? – adottano questa metodica. I vantaggi sono evidenti in quanto questa tecnica riduce notevolmente l'invasivita? dell'intervento, le perdite ematiche e le incisioni chirurgiche.Un ulteriore tassello significativo nel processo di sviluppo e potenziamento messo in atto dall’urologia dell’Ospedale di Biella che punta a valorizzare il trattamento specialistico di patologie oncologiche.

Intanto prosegue anche l’impegno per migliorare gli accessi alle visite di controllo. Dal prossimo autunno, infatti, presso la struttura complessa di urologia verra? messa in atto una complessiva riorganizzazione dell'attivita? ambulatoriale. L’obiettivo e? quello di ridurre le liste d'attesa per le visite urologiche e per gli esami strumentali. E? inoltre prevista l'attivazione di un ambulatorio di Oncologia Urologica attraverso il quale poter seguire con piu? attenzione i pazienti operati per neoplasia.

 

BIELLA - Tecnologia e precisione chirurgica, ma senza incisioni. E? stato eseguito nei giorni scorsi un nuovo intervento in campo urologico su un paziente con una patologia complessa. E? il caso di un uomo di 60 anni affetto da un tumore alla vescica invasivo. In prima battuta e? stata attuata una cistoprostatectomia radicale cioe? l’asportazione di vescica e prostata, per poi attuare il confezionamento di una neovescica, ortotopica, con un tratto di intestino. Il tutto con la tecnica laparoscopica che permette di effettuare operazioni anche molto difficili, senza dover apportare tagli.

Il paziente e? tornato a casa dopo dieci giorni, con un decorso regolare e senza complicazioni. La ricostruzione di una nuova vescica permette di mantenere un’ottima qualita? di vita. Un’operazione delicata e complessa che- se la malattia non e? in fase metastatica o linfonodale evidente - puo? essere affrontata sfruttando l’approccio mininvasivo. L’intervento - estremamente particolare per le sue caratteristiche - e? stato realizzato da Stefano Zaramella, direttore della Struttura complessa di Urologia, da Mauro Silvani, dirigente medico della stessa divisione, e da Mauro Pozzo, chirurgo generale della chirurgia ad alta Complessita? diretta da Roberto Polastri, grazie anche alla collaborazione dell'e?quipe anestesiologica diretta da Claudio Pissaia e di quella infermieristica di sala operatoria, coordinata da Alberto Tirapelle.

Un team multidisciplinare, dunque, per un intervento che di solito viene eseguito a cielo aperto e per il quale invece in questa circostanza a Biella e? stata adottata la laparoscopia. Poche le strutture italiane che – data la complessita? – adottano questa metodica. I vantaggi sono evidenti in quanto questa tecnica riduce notevolmente l'invasivita? dell'intervento, le perdite ematiche e le incisioni chirurgiche.Un ulteriore tassello significativo nel processo di sviluppo e potenziamento messo in atto dall’urologia dell’Ospedale di Biella che punta a valorizzare il trattamento specialistico di patologie oncologiche.

Intanto prosegue anche l’impegno per migliorare gli accessi alle visite di controllo. Dal prossimo autunno, infatti, presso la struttura complessa di urologia verra? messa in atto una complessiva riorganizzazione dell'attivita? ambulatoriale. L’obiettivo e? quello di ridurre le liste d'attesa per le visite urologiche e per gli esami strumentali. E? inoltre prevista l'attivazione di un ambulatorio di Oncologia Urologica attraverso il quale poter seguire con piu? attenzione i pazienti operati per neoplasia.

 

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