Bracconaggio ittico: sgominata gang criminale, otto misure cautelari
Tra Piemonte e Veneto. Sequestrati agli indagati beni per oltre 200mila euro, dai conti correnti alle auto.
Un'operazione dei Carabinieri forestali del nucleo Cites di Torino ha portato all'emissione di otto misure cautelari (una in carcere, sei ai domiciliari e un obbligo di dimora), su richiesta della Procura di Novara al gip del Tribunale novarese, nei confronti di sei cittadini romeni e due italiani accusati di associazione a delinquere finalizzata a reati connessi al bracconaggio ittico nelle acque interne. Come spiega Ansa, gli otto sono accusati inoltre di uccisione di animali, frode nell'esercizio del commercio, frode alimentare, commercio di sostanze alimentari nocive, distruzione di habitat delle aree protette e, per due degli indagati, autoriciclaggio.
Tra Piemonte e Veneto
Le indagini erano finalizzate al contrasto del bracconaggio ittico nelle acque interne in diverse province tra Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto e rientrano nell'operazione 'Controcorrente', che circa un anno fa aveva portato ad altre misure.
Sequestrati beni per oltre 200mila euro
Secondo le accuse gli indagati entravano nelle aree protette e con attrezzatura vietate e con pesca con la corrente elettrica, catturavano ingenti quantitativi di pesce, che poi veniva commercializzato, attraverso documentazione falsa, nell'Est Europa, ma anche nel nostro Paese. Il denaro veniva riutilizzato in attività edilizie collegate agli indagati. Oltre agli arresti sono stati sequestrati conti correnti, immobili e auto per un valore complessivo di 218mila euro. All'operazione hanno partecipato 70 Carabinieri forestali di Torino, Novara e Rovigo.
Nella foto pesce sequestrato nel corso di un'operazione dei Carabinieri forestali.