Tuteliamo i nostri corsi d'acqua

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Il Comitato Tutela Fiumi di Biella fa proprio il comunicato redatto dal nazionale COMITATO ACQUE DELLE ALPI ove si stigmatizza la scelta del Governo (decreto interministeriale del 29 giugno 2016)  di continuare ad incentivare lo sfruttamento idrolettrico, incentivo che è assicurato anche quando questo sfruttamento è proposto nelle aree protette o tutelate.

Il comunicato è stato redatto nel corso di una riunione tenutasi in Val Mastallone (Valsesia) in data 17 luglio 2016. In ques'area, l'elevato numero di istanze presentate negli ultimi anni per nuovi impianti è tristemente indicativo della "corsa" agli incentivi (una vera e propria corsa all'oro), ovvero allo sfruttamenteo degli ultimi tratti di torrenti alpini ancora indenni da derivazioni (1-2% del totale).

Purtroppo le poche e residue norme di tutela specificatamente disposte dall'art. 23 del PTA regionale per l'Alto Sesia (Mastallone incluso) e il Chiusella sono state recentemente smantellate facendo ricorso ad una escamotage - attribuire una assurda e risibile "strategicità" socio economica di questi impianti - nonostante:
.       il contributo del mini-idroelettrico sia sostanzialmente irrilevante nel quadro generale (è solo il 5 % del totale idroelettrico, settore che rappresenta il 35 % di energia da FER, ovvero meno del 2% sul totale) e i nuovi impianti proposti in aggiunta all'esistente possono contribuire solo per frazioni millesimali (nessuna rivoluzione).
.       lo stato ecologico delle acque superficiali sia ben distante dagli obiettivi fissati dalla Direttiva Acque (circa il 50 % dei fiumi e torrenti piemontesi sono fuori norma per eccesso di derivazioni e saremo sicuramente sanzionati per il mancato rispetto della direttiva)
.       le attività economiche correlate alla tutela del bene, la fruizione turistico sportiva delle acque che in Valsesia è un indotto rilevante, è sempre sacrificata agli interessi delle grandi imprese.
Il Comitato Tutela Fiumi di Biella invita pertanto tutti i portatori di interesse e i MEDIA locali a trattare approfonditamente tale problema.

Il Comitato Tutela Fiumi di Biella fa proprio il comunicato redatto dal nazionale COMITATO ACQUE DELLE ALPI ove si stigmatizza la scelta del Governo (decreto interministeriale del 29 giugno 2016)  di continuare ad incentivare lo sfruttamento idrolettrico, incentivo che è assicurato anche quando questo sfruttamento è proposto nelle aree protette o tutelate.

Il comunicato è stato redatto nel corso di una riunione tenutasi in Val Mastallone (Valsesia) in data 17 luglio 2016. In ques'area, l'elevato numero di istanze presentate negli ultimi anni per nuovi impianti è tristemente indicativo della "corsa" agli incentivi (una vera e propria corsa all'oro), ovvero allo sfruttamenteo degli ultimi tratti di torrenti alpini ancora indenni da derivazioni (1-2% del totale).

Purtroppo le poche e residue norme di tutela specificatamente disposte dall'art. 23 del PTA regionale per l'Alto Sesia (Mastallone incluso) e il Chiusella sono state recentemente smantellate facendo ricorso ad una escamotage - attribuire una assurda e risibile "strategicità" socio economica di questi impianti - nonostante:
.       il contributo del mini-idroelettrico sia sostanzialmente irrilevante nel quadro generale (è solo il 5 % del totale idroelettrico, settore che rappresenta il 35 % di energia da FER, ovvero meno del 2% sul totale) e i nuovi impianti proposti in aggiunta all'esistente possono contribuire solo per frazioni millesimali (nessuna rivoluzione).
.       lo stato ecologico delle acque superficiali sia ben distante dagli obiettivi fissati dalla Direttiva Acque (circa il 50 % dei fiumi e torrenti piemontesi sono fuori norma per eccesso di derivazioni e saremo sicuramente sanzionati per il mancato rispetto della direttiva)
.       le attività economiche correlate alla tutela del bene, la fruizione turistico sportiva delle acque che in Valsesia è un indotto rilevante, è sempre sacrificata agli interessi delle grandi imprese.
Il Comitato Tutela Fiumi di Biella invita pertanto tutti i portatori di interesse e i MEDIA locali a trattare approfonditamente tale problema.

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