IL RICHIAMO

Alpini: «Ecco perché si deve andare a Udine»

L’appello del presidente dell’Ana Marco Fulcheri a partecipare all’Adunata: «Difendiamo i nostri valori, sfiliamo numerosi»

Alpini: «Ecco perché si deve andare a Udine»
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L’appello del presidente dell’Ana Marco Fulcheri a partecipare all’Adunata: «Difendiamo i nostri valori, sfiliamo numerosi»

Il richiamo

Il richiamo del presidente della sezione Ana di Biella, Marco Fulcheri, ai suoi alpini è forte e intende motivare chi ancora non ha deciso, a partecipare all’Adunata nazionale di Udine, in programma nel fine settimana del 13-14 maggio. Un lungo intervento che tocca molti tasti e che racchiude tutto l’orgoglio alpino biellese e non solo.

«Udine, Adunata numero 94: il ripetere spesso trasforma le cose in abitudine, col rischio di scordare il perché si fanno, soprattutto quando una distratta e disinformata opinione pubblica tende a considerare un’Adunata nazionale degli Alpini, evento unico al mondo, solo una grande festa pittoresca e folcloristica - dice Fulcheri -; certamente è anche gioiosa e spensierata festa, con quell’incredibile fusione tra sacro e profano che si respira in quei giorni. Guai però quando qualche calice in più si trasforma in sguaiati, molesti eccessi; permettetemi un appello: Alpini, Amici degli Alpini, Aggregati impediamo a questi personaggi di impadronirsi della nostra Adunata, “scacciamo i mercanti dal tempio”, loro non devono andare all’Adunata, loro non sono l’Adunata».

«Perché quindi si deve andare all’Adunata? - si chiede Fulcheri - Motivi condivisi sono la nostalgia della naja, il piacere di ritrovare tanti amici e conoscerne di nuovi, l’affetto della gente per gli Alpini: tutti d’accordo, certo, però io voglio mettere in evidenza quali sono, secondo me, i “perché” fondamentali e inderogabili del “si deve andare”. Si deve andare all’Adunata perché, dal 1920 sull’Ortigara, si va per non dimenticare le sofferenze di chi ha pagato con la vita la speranza di un’Italia unita e migliore; perché è debito di riconoscenza verso quei Caduti ed è nostro dovere continuare a tenere accesi i valori per cui tanti, troppi ragazzi hanno sacrificato il loro diritto più grande, quello di vivere. Si deve andare perché le battaglie si combattono non solo al fronte, ma anche nel quotidiano e non impegnarsi, soprattutto oggi quando l’indifferenza al bene comune e alla nostra Patria sembra essere una tentazione diffusa, è diserzione. Si deve andare per ricordare con forza l’articolo 52 della Costituzione italiana, che recita: “la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”; per noi Alpini non è arida retorica chiedere al Paese di tornare a rendere obbligatoria una forma di servizio ” con le stellette” da parte dei giovani. Si deve andare per far sapere a tutti gli Italiani che nel 2022 gli Alpini hanno regalato alle loro comunità 4.541.863,67 euro e 2.076.310 ore/lavoro (la Sezione di Biella 69.558,92 euro e 15.574 ore) frutto di volontariato con la V maiuscola, perché gratuito e non prezzolato. Si deve andare perché tutti dobbiamo essere protagonisti, non comparse: sfiliamo a Udine e poi continuiamo a sfilare esplorando nuovi sentieri, senza ovviamente abbandonare quelli che percorriamo da più di cento anni, per raggiungere altri importanti e prestigiosi traguardi».

Una lunga serie di motivi, dunque, per spingere ancora più alpini verso il Fruili domenica 14 maggio.
Enzo Panelli

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