Il pasticcio di Salussola. Anche Ronzani contro la sindaca: "Per la prima volta in vita mia non ci sarò"
La scelta misteriosa di invitare un senatore lombardo di Fratelli d'Italia a chiudere la celebrazione dell'eccidio di 20 partigiani scatena un putiferio
Mentre l'ex senatore di Fratelli d'Italia Mario Mantovani rivendica il suo diritto a partecipare alla ricorrenza dell'Eccidio di Salussola (su Eco di Biella in edicola oggi) e il sindaco Manuela Chioda cerca di argomentare una difesa , peraltro poco convinta e convincente, un altro esponente storico della sinistra biellese e dell'Istituto storico della Resistenza, l'onorevole Wilmer Ronzani, annuncia che "per la prima volta" non prenderà parte alla commemorazione dell'Eccidio di Salussola. Il suo "rifiuto" segue quello clamoroso dell'Anpi, l'associazione nazionale dei partigiani e quindi di Gad Lerner, che proprio su richiesta dell'Anpi avrebbe dovuto tenere l'orazione ufficiale,
Un pasticcio o una provocazione? Scelta del Sindaco incomprensibile
La sensazione è che la sindaca di Salussola si sia infilata in un ginepraio dal quale sarà difficile uscire. Sempre che si sia trattato solo di una gaffe e non di una provocazione. A molti è infatti apparsa incomprensibile la decisione di Manuela Chioda di invitare a tenere il discorso di chiusura di un evento che ricorda 20 giovani partigiani massacrati per rappresaglia dai nazi fascisti un ex parlamentare come Mario Mantovani. Oltre che per la sua attuale militanza in Fratelli d'Italia (di cui tuttavia è ben nota la collacazione politica), va sottolineato il fatto che Mantovani (un tempo fedelissimo di Berlusconi e già sottosegretario con Forza Italia) non ha nulla a che fare con il Biellese, con Salussola in particolare e, soprattutto, con la storia della Resistenza. Insomma, non risultano competenze. "E' un amico" ha sentenziato la sindaca intervistata oggi da Eco di Biella. Tanto basta.
La lettera di Wilmer Ronzani: "Per la prima volta non sarò a Salussola"
"La decisione della Sindaca di Salussola - scrive Ronzani che è anche dirigente dell'Istituto per la storia della Resistenza - di invitare il sen. Mantovani di Fratelli d'Italia alla manifestazione con cui ogni anno viene ricordato l'eccidio di Salussola, in cui venti partigiani vennero uccisi per rappresaglia dai fascisti, è inspiegabile, inopportuna e sbagliata per tante ragioni. In questi decenni la manifestazione ha rappresentato l'occasione per ricordare il sacrificio dei venti giovani uccisi dai fascisti per rappresaglia e per rinnovare l'attualita dei valori della Resistenza e dell'antifascismo. Io partecipo alla commemmorazione dell'eccidio da quando avevo i pantaloncini corti. A Salussola ho avuto l'onore di intervenire come oratore ufficiale , ma quest'anno per la prima volta, condividendo la presa di posizione dell'Anpi e del suo Presidente, non saro presente. La decisione di invitare tra gli oratori ufficiali il sen. Mantovani, esponente di un partito che non solo non ha fatto i conti con il fascismo, ma annovera tra le sue fila persone che ne richiamano il valore e l'importanza è inaccettabile. Per di più in un momento nel quale alcuni vorrebbero riproporre l'equiparazione tra fascismo, che aveva conculcato la libertà e antifascismo, che ha rappresentato il movimento unitario di popolo che lo ha sconfitto.
È un'offesa alla memoria della Resistenza partigiana e un'offesa a quei giovani che proprio a Salussola sono morti per consentirci di vivere in un Paese libero e di avere una Costituzione avanzata che è nata dal sacrificio di quei giovani.
Alla manifestazione era stata annunciata la presenza come oratore designato dall'Anpi Gad Ledner, ma la Sindaca ha ritenuto che a concludere la commemorazione sarà un esponente di Fratelli d'Italia. Questo è davvero troppo.