La Valle Cervo diventa arte con il progetto "Residenza Alpina"

ALTA VALLE CERVO - Vivere otto giorni immersi nella realtà apparentemente severa dell’alta valle. Conoscere i suoi abitanti, stringere rapporti con le sue realtà, entrare in confidenza con le comunità. E scoprire pian piano che le ripide pareti della Valle Cervo nascondono rotondità dietro agli spigoli, segreti dietro alle porte, storie lontane dietro il presente. Alla fine, aver voglia di raccontare queste scoperte, di metterle a disposizione di tutti, locali e forestieri. Facendone una forma d’arte capace di veicolare non solo nozioni, ma anche cultura. E crescita.
E’ questo il senso e lo scopo del progetto “Residenza Alpina”, che in questi mesi, ancora per qualche tempo, sta rivestendo la sienite valligiana di tonalità festose e giovani: un’iniziativa inquadrata nel più ampio Montagnafest2016, che vede protagonisti quattro giovani artisti visivi – BR1, Francesca Cirilli, Irene Dionisio, Mattia Macchieraldo – impegnati nel «racconto per immagini della Valle d’Andorno». Il tutto ha preso il via con una residenza che ha trovato base a Piedicavallo: una settimana intera di contatti costanti, eterogenei e profondi, con la realtà valligiana, tra incontri con i personaggi del territorio, viaggi nella sua memoria storica, conversazioni e raccolta di testimonianze. Un percorso che ha trovato un punto di riferimento essenziale nell’archivio fotografico della Casa museo dell’Alta Valle Cervo e in altri archivi privati, fonti di ispirazione nei quali gli artisti coinvolti hanno avuto modo di sviluppare una ricerca su alcuni aspetti peculiari della Valle.
«Le opere che ne sono scaturite - spiegano i promotori del progetto (curato da Arteco e realizzato con la collaborazione della Casa Museo dell’Alta Valle del Cervo di Rosazza, con il patrocinio dei Comuni di Campiglia Cervo, Piedicavallo e Rosazza) - rappresentano così la visione contemporanea di una valle alpina e si fanno portatrici di singolari chiavi di lettura per ripensare a un modo nuovo di abitare la montagna».
Nel concreto, la mostra diffusa outdoor che da Balma si sviluppa fino a Piedicavallo (passando per le varie frazioni di Campiglia Cervo, Piedicavallo e Rosazza) si presenta oggi come un grande compendio: la raccolta di una serie di opere-manifesto (visibili sino al prossimo 31 dicembre) affisse sui pannelli generalmente utilizzati come spazi pubblicitari o dedicati ai manifesti elettorali. Il tutto «quale progetto di valorizzazione del territorio, che offre al pubblico, alla comunità montana in primis, un inciampo visivo in cui trovare qualcosa di estremamente famigliare, ma allo stesso tempo estraniante». Una rilettura, in sostanza, della Valle e della sua essenza. Della sua storia e della sua cultura. A tutela del passato, ma soprattutto a beneficio del futuro.
Veronica Balocco
ALTA VALLE CERVO - Vivere otto giorni immersi nella realtà apparentemente severa dell’alta valle. Conoscere i suoi abitanti, stringere rapporti con le sue realtà, entrare in confidenza con le comunità. E scoprire pian piano che le ripide pareti della Valle Cervo nascondono rotondità dietro agli spigoli, segreti dietro alle porte, storie lontane dietro il presente. Alla fine, aver voglia di raccontare queste scoperte, di metterle a disposizione di tutti, locali e forestieri. Facendone una forma d’arte capace di veicolare non solo nozioni, ma anche cultura. E crescita.
E’ questo il senso e lo scopo del progetto “Residenza Alpina”, che in questi mesi, ancora per qualche tempo, sta rivestendo la sienite valligiana di tonalità festose e giovani: un’iniziativa inquadrata nel più ampio Montagnafest2016, che vede protagonisti quattro giovani artisti visivi – BR1, Francesca Cirilli, Irene Dionisio, Mattia Macchieraldo – impegnati nel «racconto per immagini della Valle d’Andorno». Il tutto ha preso il via con una residenza che ha trovato base a Piedicavallo: una settimana intera di contatti costanti, eterogenei e profondi, con la realtà valligiana, tra incontri con i personaggi del territorio, viaggi nella sua memoria storica, conversazioni e raccolta di testimonianze. Un percorso che ha trovato un punto di riferimento essenziale nell’archivio fotografico della Casa museo dell’Alta Valle Cervo e in altri archivi privati, fonti di ispirazione nei quali gli artisti coinvolti hanno avuto modo di sviluppare una ricerca su alcuni aspetti peculiari della Valle.
«Le opere che ne sono scaturite - spiegano i promotori del progetto (curato da Arteco e realizzato con la collaborazione della Casa Museo dell’Alta Valle del Cervo di Rosazza, con il patrocinio dei Comuni di Campiglia Cervo, Piedicavallo e Rosazza) - rappresentano così la visione contemporanea di una valle alpina e si fanno portatrici di singolari chiavi di lettura per ripensare a un modo nuovo di abitare la montagna».
Nel concreto, la mostra diffusa outdoor che da Balma si sviluppa fino a Piedicavallo (passando per le varie frazioni di Campiglia Cervo, Piedicavallo e Rosazza) si presenta oggi come un grande compendio: la raccolta di una serie di opere-manifesto (visibili sino al prossimo 31 dicembre) affisse sui pannelli generalmente utilizzati come spazi pubblicitari o dedicati ai manifesti elettorali. Il tutto «quale progetto di valorizzazione del territorio, che offre al pubblico, alla comunità montana in primis, un inciampo visivo in cui trovare qualcosa di estremamente famigliare, ma allo stesso tempo estraniante». Una rilettura, in sostanza, della Valle e della sua essenza. Della sua storia e della sua cultura. A tutela del passato, ma soprattutto a beneficio del futuro.
Veronica Balocco