La scelta di Denise Polidini: «Parto per fare del bene in Perù»
La cossatese, 25 anni, resterà opera volontaria per sei mesi.
Un’altra giovane cossatese si appresta a partire per il Perù per prestare servizio volontario, della durata di sei mesi, per aiutare i poveri di quella nazione. Si tratta di Denise Polidini, 25 anni, che abita a Cossato con i genitori Eddi Zelmi e Pierluigi Polidini e una sorella più piccola, Wendy, studentessa universitaria.
La storia
Sabato scorso, nella chiesa parrocchiale di Gesù Nostra Speranza, c’è stata la messa ‘’espedita’’ per salutare la giovane missionaria, presieduta da don Leonardo (vicario di Brescia), concelebrata con don Nicola (parroco di Tregnago, Verona), con don Alberto (parroco della Speranza, insieme nella foto Paiato) e con Stefano, diacono della chiesa locale. I due sacerdoti ospiti erano presenti, con diversi giovani delle rispettive parrocchie, con i quali, Denise Polidini aveva condiviso, in questi ultimi tre anni, le scelte ed i valori dell’Operazione Mato Grosso, in campo sociale, unitamente al suo parroco e ai tanti suoi coetanei cossatesi, (qui tutti insieme nella foto, a fine messa).
Nei giorni scorsi, questi ultimi avevano anche promosso un ‘’campo di lavoro’’ per salutare la loro grande amica Denise in partenza, alla quale hanno poi consegnato duemila euro, in modo che possa aiutare, ancora di più, le famiglie bisognose peruviane. Abbiamo incontrato Denise per poterla conoscere meglio.
Denise, dove ha studiato?
«Ho frequentato il liceo di Cossato, scienze umane, e poi mi sono laureata a Torino in scienze dell’educazione».
Com’è maturata questa sua scelta?
«Desideravo di poter regalare del tempo agli altri, vivere con dei giovani come me ed essere di aiuto a chi era in grande difficoltà».
I genitori come hanno preso questa sua decisione?
«All’inizio erano molto preoccupati, ma era una scelta che loro conoscevano molto bene, da tempo, per cui, un po’ alla volta, l’hanno accettata, anche se, per la verità, non si aspettavano che io sarei poi andata così lontano da casa, sia pure soltanto per sei mesi».
Quando partirà?
«Martedì prossimo, 14 febbraio, alle 9,30, da Linate, facendo scalo a Parigi. Sarò accompagnata, all’aeroporto, dai genitori, dalla sorella e da un gruppo di amici bresciani, lecchesi e veronesi e, naturalmente, dai miei amici cossatesi. Con me, partiranno, due coniugi della Brianza, che torneranno in Perù, dove operano da tanti anni, in una parrocchia del posto, dopo un periodo di riposo al loro paese».
Quale sarà la sua meta e la sua missione?
«Sarò a Silva Cincera, in una casa che ospita una ventina di bambini, tipo ‘’casa famiglia’’, dai 6 ai 12 anni di età. Al suo interno, c’è una scuola statale, dove, ogni giorno, arrivano altri bambini, da fuori, per frequentarla. Quelli ospitati nella casa sono soli e in situazione di difficoltà ed io sento il forte desiderio di aiutarli, di fare loro del bene. E’ un’occasione in più, per me, per fare del bene, anche all’estero, dove c’è ancora più bisogno di aiuto e di una forte solidarietà».
Franco Graziola