«Non sono “svogliati”, sono bambini Fil»
Tutto pronto per l’avvio del Centro Hpl di Biella che sarà ospitato alla Fondazione Edo e Elvo Tempia. Gli esperti: «Lavoriamo su una fascia grigia di fragilità con famiglie e scuole».
Tutto pronto per l’avvio del Centro Hpl di Biella che sarà ospitato alla Fondazione Edo e Elvo Tempia. Gli esperti: «Lavoriamo su una fascia grigia di fragilità con famiglie e scuole».
La rete
La loro è una “fascia grigia”. Sono i cosiddetti “Fil”, bambini dal Funzionamento Intellettivo Limite, che non si collocano nell’alveo della disabilità o dei Bes (Bisogni Educativi Speciali), ma che tuttavia sono fragili, più lenti ad apprendere, si potrebbe dire “neuro diversi”, pur non a livello patologico.
È a loro, ai Fil biellesi e alle famiglie di ciascuno, che si rivolge il nuovo Centro Hpl che sorgerà a Biella, nei locali della Fondazione “Edo ed Elvo Tempia Valenta” di via Malta 3, frutto della nascita di una rete regionale che vede Biella tra le cinque città piemontesi coinvolte.
Un milione dalla Regione
La rete dei Centri Hpl, unica in Piemonte e in Italia, nasce da un disegno della Regione, che dopo un esperimento pilota a Torino ha voluto estendere la partecipazione ad altre province con un bando da 1 milione di euro. Tutto a sostegno dei bambini Fil, come ha spiegato l’assessore regionale Chiara Caucino alla presentazione ufficiale del Centro Hpl di Biella, che ne accoglierà dodici:
«Lo stress emotivo che i bambini Fil vivono, a causa di fallimenti continui sia scolatici che sociali nelle relazioni, li può portare ad assumere in età adolescenziale o da adulti comportamenti devianti. Possono soprattutto abbandonare la scuola, dunque noi stiamo agendo nella prevenzione per la fascia dai sei ai dieci anni. Al contempo, anche le loro famiglie hanno bisogno di essere accompagnate. Ricordiamo che si tratta di bambini che hanno sì delle fragilità ma anche grandi talenti, sono coloro che un domani per la loro neuro diversità ben potranno aiutare la razza umana in un futuro diverso. Sosteniamoli, con questa straordinaria rete. Noi riusciremo a cambiar loro la vita e a migliorarla in tutti i sensi».
Impegno innovativo
L’assessore Caucino ha parlato di un “noi”, dal momento che la Regione Piemonte ha sposato la causa degli enti promotori ovvero la Consulta per le Persone in Difficoltà e l’Associazione Diritti Negati. Francesca Bisacco, presidente della stessa Consulta, ha definito la rete di Centri Hpl, previsti oltre a Biella e Torino anche a Novara, Alessandria e Savigliano, «un esempio virtuoso di co-progettazione, frutto di una politica che guarda sul lungo termine e di un investimento che darà frutti ricchissimi».
Dati e metodo
La “fascia grigia” dei Fil va attenzionata. Il direttore della Consulta, Giovanni Ferrero: «Davamo per scontate alcune cose di questa fascia grigia. Si tratta di una percentuale tra il 2,5 e il 7 per cento di persone che a scuola, se non incontrano un insegnante preparato sulla didattica inclusiva che ne colga i segnali di fragilità, vengono giudicate come “chi non ha voglia”. Il futuro della nostra società sono scuole e famiglie, dobbiamo intervenire».
E prevenire, come riassunto dalla responsabile pedagogica dei Centri Hpl Barbara Urdanch:
«Parliamo di didattica inclusiva. Porteremo la “narrazione pedagogica” dalla neuropsichiatria, con alcuni test, per fare una fotografia precisa del bambino e da lì andremo a potenziarlo cognitivamente. Le “funzioni esecutive” sono fondamentali: attenzione focalizzata, memoria di lavoro, flessibilità, pianificazione e organizzazione, inibizioni della risposta automatica, ne fanno i prerequisiti di base. Il processo successivo sarà un discorso in parallelo con la scuola, dove offriremo formazione. Lavoriamo in équipe specializzata, per 4 ore alla settimana di “palestra cognitiva”, attraverso software e costruzione di artefatti. Ogni bambino avrà un Piano di Potenziamento Individualizzato. Possiamo ancora cambiare i loro destini».
Info: www.centrohpl.it o 015-351830.
Giovanna Boglietti