C’era stato un contatto precedente alla brutale aggressione del 13 dicembre scorso tra Benedetto Bifronte e Giorgio Falcetto. Risale a poco più di un anno fa. Era il 2 febbraio 2021 quando l’omicida che martedì scorso ha ucciso a colpi d’accetta il medico di 76 anni di Biella nel parcheggio del Policlinico San Donato di Milano, era stato visitato in pronto soccorso da quello che è poi diventata la sua vittima.
Era stato visitato
Quel giorno Bifronte si era presentato in ospedale lamentando uno «stato di agitazione e riferito dolore toracico con dispnea», è riportato sul documento recuperato il giorno dopo il delitto dai carabinieri del Reparto operativo – comandati dal colonnello Antonio Coppola – e della compagnia di San Donato. Bifronte sosteneva di faticare a respirare. Ed è stato proprio Falcetto (nella foto) a visitarlo. La diagnosi finale parla di «Cervicalgia e influenza, non Covid». Seguono una cura da seguire e sette giorni di prognosi.
Chi è il killer
Benedetto Bifronte ha 62 anni e risiede a Rozzano, nel Milanese. Ha vecchi precedenti per truffa e armi ed è originario di San Fratello nel Messinese. Da anni, però, abita a Rozzano. Dalla moglie è separato da un paio d’anni e ha un figlio di 30 anni che gestisce un bar in provincia di Pavia