Biella: consumi di ottobre in tenuta (+3%)
L’andamento nella ristorazione, abbigliamento e retail non food. Per Confimprese, in Piemonte, risultato positivo solo nel Biellese, a Torino e Vercelli.
L’andamento nella ristorazione, abbigliamento e retail non food. Per Confimprese, in Piemonte, risultato positivo solo nel Biellese, a Torino e Vercelli.
L’andamento
Nonostante il contesto economico e il difficile quadro internazionale, i consumi biellesi di abbigliamento, ristorazione e nel retail non food, in ottobre non si sono fermati rispetto allo stesso mese 2021. L’Osservatorio permanente sull’andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento-accessori e retail non food elaborato da Confimprese, infatti, fotografa un mercato che non si è fermato nel mese di ottobre 2022, chiudendo ancora con il segno più, quantunque in rallentamento rispetto ai mesi precedenti.
«Il mese di ottobre - spiega Mario Maiocchi, direttore Centro Studi Confimprese - chiude ancora in positivo ma rispetto a settembre rallenta di oltre 6 punti percentuali. Segno che l’instabilità internazionale e l’inflazione ai massimi storici dal 1983 influiscono sulla propensione all’acquisto degli italiani. Inoltre, un divario del 6,4% rispetto ai livelli pre pandemia, evidenzia come i mercati siano volatili e non permettano previsioni ottimistiche per i prossimi mesi. I retailer manifestano preoccupazione e l’ulteriore indebolimento del quadro congiunturale emerso dagli ultimi dati Istat non fa presagire un cambio di rotta nei prossimi trimestri».
Dati
A livello nazionale, il fatturato dei settori in esame ha chiuso con un leggero aumento di fatturato a +3,5% rispetto a ottobre 2021. La ristorazione si é attestata a +9,1% a parità di perimetro. Abbigliamento-accessori il settore in maggiore sofferenza ha visto un calo del -6,3%, ma, secondo l’Osservatorio Confimprese, potrebbe recuperare con il Black Friday di novembre, in quanto il 68,2% delle famiglie si orienterà verso gli acquisti moda. Il retail non food ha chiuso il mese a +8,1% e è tornato ai livelli pre pandemia. Nei canali di vendita, poi, sono migliorate le high street a +9% che denotano l’interesse delle catene a rifocalizzarsi sulle vie dello shopping.
Livello locale
L’Osservatorio ha poi puntato i propri riflettori sui territori. In particolare, per il Piemonte, si evidenzia una difficoltà a agganciare il trend nazionale. Il Piemonte, insomma, non riesce a risalire la china e chiude sotto la media Paese a -0,2%. Si salvano, però, Torino - che mette a segno, tuttavia, uno stentato +0,6% - e Biella che, invece, registra un più corposo +3%, mentre l’exploit migliore, a livello regionale, è stato realizzato da Vercelli: +8,6%. In negativo, invece, appaiono le altre province piemontesi: Asti -1,5%, Novara -4,1% e Alessandria -2,7%. Risultati che preoccupano, considerato che è piuttosto prevedibile che nei prossimi mesi gli effetti negativi dell’inflazione sul reddito disponibile e sulla ricchezza liquida spingeranno ad atteggiamenti più prudenti, che porteranno a un ulteriore ridimensionamento della crescita.
Giovanni Orso