«Per l’edilizia, ora è rischio stop»
Parla Bonifacio, presidente di Ance Biella. Convegno il 30 novembre a Città Studi

«Il mondo del lavoro è in continua evoluzione e il nostro settore, in questi ultimi anni, ha subito notevoli cambiamenti; è sempre più complicato stare al passo con le nuove disposizioni che vengono costantemente aggiornate e modificate»: Andrea Bonifacio, presidente di Ance Biella, lancia un warning al mondo politico. Già, perché è vero che l’edilizia arriva da due anni di crescita record, (del 20% nel 2021 e del 12% nel 2022) ma, nel 2023 alle porte, sul settore potrebbe tornare il segno negativo. E Bonifacio, da imprenditore edile, guarda giustamente avanti, ai prossimi mesi quando, secondo le stime previsionali, potrebbe verificarsi un calo degli investimenti del 5,7%.
«Per l’edilizia, ora è rischio stop»
In particolare, la riqualificazione degli immobili, con lo scadere degli incentivi per le unifamiliari, subirà una brusca frenata (-24%) mentre è atteso un incisivo aumento delle opere pubbliche (+25%) con l’avvio dei cantieri Pnrr. «Si tratta di una situazione complicata - spiega il presidente di Ance Biella -: una situazione che preannuncia uno scenario da prevenire».
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