il caso dei treni

Un mese di Biella-Torino: «Vanno aggiunte corse»

Il giudizio degli utenti biellesi

Un mese di Biella-Torino: «Vanno aggiunte corse»
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Un mese di Biella-Torino: «Vanno aggiunte corse»

Treni da e per Biella: si può e si deve fare molto, molto meglio al più presto, soprattutto nella quotidianità che coinvolge le tratte verso Milano e Torino, sull’efficienza delle quali ogni pendolare biellese potrebbe riempire questo giornale di lamentele.
A un mese dall’entrata in funzione delle nuove corse dirette Biella-Torino è invece possibile tirare le fila e capire quale sia il riscontro dei numerosi pendolari biellesi che ogni giorno utilizzano le linee ferroviarie per raggiungere principalmente il (capo)luogo di lavoro o di studio. Le corse dirette in questione riguardano appunto la linea che parte da Biella ed arriva a Torino Lingotto, con fermate a Santhià, Chivasso e Torino Porta Susa, percorrendo la tratta in 55 minuti, 20’ in meno all’andata e 30’ al ritorno rispetto all’itinerario Biella-Torino prendendo il “minuetto” fino a Santhià e poi il Milano-Torino.

Sono quattro

I treni diretti operano solo in settimana, non il sabato e la domenica, perdendo un’occasione a livello di turismo sul quale il Territorio vorrebbe invece poter puntare, e sono purtroppo solo 4, due per quanto riguarda l’andata con partenze alle 6.10 e alle 12.27 e arrivi alle 7.03 e alle 13.24, e due per quanto riguarda il ritorno con partenze da Torino alle 7.55 e alle 18.55 con arrivi alle 8.49 e 19.49.

I pendolari

Il tema da affrontare è sicuramente quello degli orari, infatti dopo anni di attesa una grande fetta di pendolari biellesi non è soddisfatta o lo è solo in parte da queste nuove tratte dirette. Dal loro posto sul treno da Torino, Alberto e Giovanni, 55 e 38 anni che lavorano in un ufficio pubblico a Torino, commentano: «Noi iniziamo alle 8.30 del mattino e il diretto delle 6 è troppo presto. Vorrebbe dire poi svegliarsi ogni mattina almeno 40 minuti prima rispetto a quello che facciamo di solito, infatti continuiamo a prendere più frequentemente quello delle 6 e 50 da Biella che arriva a Porta Susa alle 8.05. Anche quello del ritorno per noi è troppo tardi, stacchiamo alle 4.30 o alle 5 se facciamo tardi, e dovremmo aspettare due ore a Torino. Per noi ha poco senso. Sarebbe molto comodo almeno all’andata un diretto che partisse alle 7 da Biella e arrivasse alle 8 a Torino, praticamente nella fascia oraria successiva rispetto al diretto che parte alle 6».

Mattina presto

Anche Francesco, 22 anni, studente di architettura non è soddisfatto degli orari: «Io inizio le lezioni alle 8 e 30 a Torino. Il diretto del mattino sarebbe molto comodo, soprattutto d’inverno quando al cambio a Santhià devi aspettare fuori al freddo il Milano-Torino per una decina di minuti. Detto questo se metto sulla bilancia 10 minuti al freddo e svegliarmi 40 minuti prima, preferisco sicuramente i 10 minuti al freddo. Prendendo quello delle 6 poi dovrei vagare per Torino per un’ora e mezza prima che inizino le lezioni. Invece per quanto riguarda quello di ritorno non ho molte pretese, ognuno finisce ad un’ora diversa, ma sicuramente se deve essere aggiunta una corsa quella più funzionale sarebbe con partenza alle 7 del mattino, visto che il minuetto delle 6.50 è sempre pieno e si fatica a trovare un posto a sedere».

Margherita, 20 anni, studentessa universitaria invece ha un ottimo riscontro dai nuovi diretti: «Per me il diretto che parte alle 6 è comodissimo. Quando lo prendo ci sono sempre almeno una quarantina di persone. Iniziando lezione alle 8 riesco a non perdere niente, mentre prendendo il minuetto delle 6 e 50 arriverei sempre in ritardo; facendo lezione al Campus Einaudi da Porta Susa con i mezzi ci metto una mezz’ora e arriverei sempre a lezione iniziata, invece appunto con quello che arriva a Torino alle 7 faccio tutto con tranquillità». Anche Giancarlo, 57 anni infermiere alle Molinette, è molto soddisfatto dei nuovi orari: «Il treno delle 6 è comodissimo, inizio il turno in ospedale alle 7 e mezza ed è perfetto. Penso invece che quello che parte da Torino alle 7 e 55 abbia poco senso; potrebbero spostare quella corsa verso il tardo pomeriggio, magari un’ora prima rispetto all’altro che parte alle 18.55».

Lorenzo Fentini

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