Chiola (Pd): “No tornaconti personali a tutti i costi”
Rinaldo Chiola sui social esprime la sua posizione circa la recente candidatura.
È il candidato biellese nella lista del proporzionale alla Camera per il Piemonte Nord per la coalizione di centro sinistra. Una terza posizione, la sua, da molti definita “scomoda”: in quanto possibilità di elezione sono al lumicino. A Rinaldo Chiola, insieme a tanti messaggi di congratulazioni per la candidatura, sono arrivate -soprattutto dal centro destra - critiche e puntualizzazioni sulla sua reale eleggibilità. Alle quali lui stesso risponde sui social:
“Senza speranze? - scrive su Facebook-
Nei giorni scorsi ho spiegato il senso della mia candidatura e devo dire che mi ha fatto molto piacere ricevere tantissimi messaggi di vicinanza e stima.
Non solo. Quei messaggi hanno confermato ciò che già pensavo: l'obiettivo non deve essere il traguardo (e il tornaconto) personale a tutti i costi. Per chi da anni come me interpreta la vita amministrativa e la politica come strumenti per provare a migliorare la vita delle persone, una candidatura è un servizio che si presta in modo spassionato”.
La politica è un servizio
“Non è mai superfluo - prosegue- ricordare chi diceva che la politica è un servizio e non qualcosa di cui ci si serve. Questa è la mia ferma convinzione.
Le speranze di una mia personale elezione sono certamente meno importanti rispetto al significato che ha la mia partecipazione elettorale per il mio territorio, enormemente penalizzato dal taglio dei parlamentari e dall’attuale legge elettorale”.
Rappresentare il territorio
“Dipende - scrive- sempre dunque da come si leggono e interpretano le situazioni. Ciò che per qualcuno può apparire inutile, ridondante, senza speranza appunto, per altri invece riveste un significato molto profondo e chiaro. Così è sicuramente per me: si può prendere parte ad un’elezione anche con il prioritario obiettivo di rappresentare al meglio un territorio e i suoi bisogni.
Continuerò dunque, come sto facendo da quando è stata ufficializzata la mia candidatura, a non curarmi troppo di essere (per alcuni) un “senza speranza” e proseguirò invece ad ascoltare le persone, confrontandomi con loro di problemi e necessità molto reali e concrete. Discutendo, spiegando e portando avanti i nostri valori democratici”.