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Menabrea corre e investe a tutta birra

Nel 2021, 3,5 milioni di utile. Ora, nuovo impianto di filtrazione da 2,5 milioni. Solo negli ultimi 2 anni, il birrificio ha fatto investimenti per 2 milioni.

Menabrea corre e investe a tutta birra
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Nel 2021, 3,5 milioni di utile. Ora, nuovo impianto di filtrazione da 2,5 milioni. Solo negli ultimi 2 anni, il birrificio ha fatto investimenti per 2 milioni.

Il caso

Come dice un antico proverbio tedesco, nel vino c’è la saggezza, ma nella birra c’è la forza e nell’acqua soltanto batteri. Comunque la si pensi, i consumi di birra, nel 2021, sono letteralmente volati, con un aumento record del 18,4% degli acquisti domestici in Italia, decretando il crescente successo di bionde e rosse made in Italy. Insomma, la questione amletica non è più to be or not to be, con buona pace di Shakespeare, ma pare essere diventata two beer or not two beer. Ne è persuaso Franco Thedy (in foto a destra), Ad di Birra Menabrea, il più antico birrificio italiano di alta qualità, che ha chiuso il 2021 con un fatturato sopra i trenta milioni di euro e con un rotondo utile di 3,5 milioni. «Stiamo ormai completando il raggiungimento dei livelli pre Covid - spiega Thedy -, con vendite in crescita sia sul mercato domestico, dove per il 75% si polarizza il nostro business, sia su quello estero dove siamo ormai presenti in 43 Paesi nel mondo». Per Birra Menabrea è tempo di bilanci. E sono bilanci felici, nonostante i problemi della attuale congiuntura che ha fatto raddoppiare il prezzo del malto e lievitare i costi del packaging primario e secondario. «Il vetro - aggiunge Franco Thedy - sta diventando un piccolo grande dramma, con oscillazione del 15-20% del prezzo della singola bottiglia: del resto, l’industria del vetro è tipicamente energivora e i maggiori costi si scaricano fatalmente sui prodotti».

Consuntivo

Se la congiuntura restringe le marginalità, Birra Menabrea, tuttavia, continua nel piano di investimenti che caratterizzano l’attività aziendale da circa un decennio. Investimenti non cessati neppure negli anni di pandemia e che hanno spinto la produzione agli attuali 220 mila ettolitri commercializzati. Lo sprint sull’export ha fatto crescere i consumi di Menabrea anche nei Paesi dove vi è una forte cultura della birra locale, a conferma della assoluta qualità del prodotto made in Biella. Le vendite, infatti, sono cresciute in Nord Europa e nel Regno Unito. «La Brexit - dice Franco Thedy - non ha creato problemi, se non qualche lieve complicazione di tipo burocratico. Non a caso, stiamo addirittura mettendo a punto il consolidamento della partnership con il nostro partner britannico dove spediamo le cisterne di sfuso per il confezionamento sul mercato inglese. Una partnership analoga l’abbiamo realizzata anche sul mercato svedese per la confezione della birra in fusto».

Investimenti

Nell’ultimo biennio, Birra Menabrea ha continuato a effettuare investimenti per un complessivo ammontare di due milioni di euro. Oggi, l’azienda guidata da Franco Thedy, con il fratello Venanzio, guarda già ai nuovi investimenti in cantiere. Efficienza, processo e qualità sono i driver che guideranno il nuovo corso del birrificio che dà lavoro a 53 persone. «Prima di tutto, l’ampliamento della nuova cantina di fermentazione - spiega l’Ad di Birra Menabrea - con quattro nuovi serbatoi di fermentazione verticale che porterà complessivamente a 19 i serbatoi presenti. Quindi, la realizzazione del nuovo impianto di filtrazione. Stiamo definendo con l’amministrazione cittadina gli aspetti tecnico-burocratici per questa nuova opera. Ciò rientra nel pacchetto di investimenti programmati sin dal 2017 relativi all’ammodernamento e all’aumento della capacità produttiva dello stabilimento. Si tratta di un investimento di 2,5 milioni di euro che, grazie al ricorso a nuove tecnologie, aumenterà del 40% la capacità di filtrazione giornaliera, con filtri da 200 ettolitri l’ora. Il tutto dovrebbe andare a regime nell’aprile 2023. Come appare chiaro, Birra Menabrea è sempre fortemente orientata a investire a Biella e sul territorio, fedele al suo héritage storico. Finora abbiamo trovato un humus fertile e giusta sensibilità alla nostra espansione e crescita. Ci auguriamo, non solo per noi, ma anche per il Biellese che amiamo, di continuare a trovarli».

Giovanni Orso

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