Il massaggiatore sportivo in pensione molestava le bambine
Lu nega ogni cosa. Le due presunte vittime hanno confermato tutto durante l'interrogatorio "protetto".
L’anno scorso ad agosto era stato arrestato per aver toccato nelle parti intime due ragazzine di nemmeno dieci anni. Ed era stato subito messo agli arresti domiciliari. Si tratta di un pensionato settantenne, noto per la sua attività di massaggiatore anche in squadre sportive. Tutto sarebbe successo proprio durante un massaggio. Il pensionato (difeso dall’avvocato Valentina Salviati) nei giorni scorsi è stato rinviato a giudizio con l’accusa di violenza sessuale su minori. Rinvio a giudizio, per maltrattamenti, anche della madre della prima bambina (avvocato Enrico Melis).
La denuncia
Il pensionato è stato tirato in ballo da una delle due bambine che ha raccontato tutto per prima alla barista di un circolo di un paese biellese dove la madre andava a bere con gli amici portandola spesso con sé e dove, altrettanto spesso, la lasciava sola. Da qui le accuse di maltrattamenti. La segnalazione è passata dalla barista al maresciallo dei carabinieri del paese, un sottufficiale dalla lunga esperienza, che non ha perso tempo e ha inviato un’informativa al procuratore capo, Teresa Angela Camelio.
Le indagini dei Carabinieri
Il magistrato (nella foto di fianco al luogotenente Gullo e alla squadra di PG aliquota Carabinieri), come sua abitudine, non ha perso tempo e ha chiesto al luogotenente Tindaro Gullo e ai carabinieri della sezione di Polizia giudiziaria, espertissimi in materia, di occuparsi del caso e di investigare a fondo. Così, nel volgere di pochi giorni, i militari hanno chiuso il caso e presentato allo stesso Procuratore capo così tanto materiale da poter chiedere per il massaggiatore settantenne la custodia cautelare prima in carcere e poi ai domiciliari. L’imputato negherebbe ogni addebito sia relativo alle molestie sia a qualsiasi tipo di violenza. Nel frattempo, la bambina è stata allontanata dalla madre e affidata a una comunità.
Anche un'altra bambina
Nel corso delle indagini, i Carabinieri avrebbero scoperto che, già mesi prima, l’indagato, con la scusa di un massaggio, avrebbe abusato di un’altra ragazzina. Ma la vicenda era stata messa a tacere. A confermare gli abusi, sarebbero state in ogni caso le dichiarazioni rese dalle due bambine che sono state sentite in quella che in gergo si chiama “udienza protetta” da una neuropsichiatra, alla presenza sia del luogotenente Gullo sia del procuratore Camelio.