Con il Covid-19 impennata di fumatori
Il Fondo Edo Tempia rinnova il proprio appello ricordando a tutti che il fumo è uno dei peggiori nemici della salute, responsabile della maggioranza dei tumori ai polmoni che, senza sigarette e senza inquinamento, si ridurrebbero del 90%.
Il cambiamento forzato delle abitudini e l’incremento dello stress conseguenti alla pandemia hanno aumentano di oltre un milione fumatori e fumatrici in Italia rispetto al periodo precedente al Covid-19. Lo dimostra uno studio dell’Istituto superiore di sanità svolto con l’Istituto farmacologico Mario Negri e presentato in occasione della giornata mondiale senza tabacco del 2021. Un anno dopo, il Fondo Edo Tempia rinnova il proprio appello ricordando a tutti che il fumo è uno dei peggiori nemici della salute, responsabile della maggioranza dei tumori ai polmoni che, senza sigarette e senza inquinamento, si ridurrebbero del 90%. Ma c’è anche una mano tesa per chi vuole smettere, i corsi periodici che si svolgono grazie al centro per il trattamento del tabagismo e che hanno già aiutato circa 600 persone ad abbandonare il vizio del tabacco. Senza dimenticare le iniziative legate alla prevenzione.
Con il Covid impennata di fumatori
I dati della ricerca del maggio 2021 dicono che la prevalenza di fumatori in Italia era del 26,2% (circa 11,3 milioni) di cui il 25,7% maschi (5,5 milioni) e il 26,7% femmine (5,8 milioni). Dallo studio longitudinale emerge che, dopo una riduzione della percentuale dei fumatori osservato precedentemente alla pandemia, ci sia stato un incremento significativo che ha portato al 24% di fumatori a novembre 2020 e al 26,2% a maggio 2021.
Indagine a campione
Secondo invece un’indagine a campione condotta dall’Iss in collaborazione con Explora, centro di ricerca e analisi statistica di Padova, su un campione di 2775 studenti di 14-17 anni, è emerso che il 37,5% degli intervistati ha già avuto un contatto con il fumo di tabacco e il 41,5% con la sigaretta elettronica. Il 52,5% degli studenti ha iniziato a consumare tabacco o a utilizzare la sigaretta elettronica alle scuole superiori, sebbene il 47,5% abbia iniziato già prima, alle elementari (4,1%) o alle medie (43,4%). Il prodotto utilizzato per la prima volta è stato prevalentemente la sigaretta tradizionale (77,6%) ma c’è anche chi ha iniziato con quella elettronica (20,1%) o a tabacco riscaldato (2,3%). Questi ultimi dati destano particolare preoccupazione in quanto poco meno di uno studente su quattro sperimenta per la prima volta i prodotti immessi sul mercato negli ultimi anni e che dovrebbero avere come target di riferimento i fumatori di sigarette tradizionali.
L’impegno del fondo
Queste tematiche sono, da sempre, molto care al Fondo Edo Tempia che è presente sul territorio per sostenere i fumatori biellesi che desiderano spegnere l’ultima sigaretta. In ambito preventivo, dal 2010 le psicologhe del centro di ascolto, insieme agli operatori del servizio dipendenze dell’Asl di Biella, fanno parte dell’équipe di formatori locali coinvolti nel programma scolastico Unplugged. Disegnato da un gruppo di ricercatori europei, è stato valutato attraverso uno studio condotto in sette Paesi come il primo programma europeo di provata efficacia.
Inoltre nella sede di via Malta 3 è attivo dal 2004 un centro per il trattamento del tabagismo che organizza ogni anno due corsi psicoeducazionali, in primavera e in autunno, per la disassuefazione dal fumo. «Si tratta di un percorso» spiega la psicologa Paola Minacapelli «che predilige il gruppo come forza motrice e il coinvolgimento attivo di ogni singolo partecipante. Durante i dodici incontri, oltre al supporto delle psicologhe, è prevista una consulenza con una nutrizionista e con un medico specialista in pneumologia». Come tutti i servizi del Fondo Edo Tempia è gratuito. Le psicologhe sono sempre disponibili ad accogliere richieste per il prossimo corso che partirà ad ottobre o anche fornire informazioni sul servizio. Basta telefonare al numero 015.351830 oppure inviare una mail all’indirizzo psicologia@fondoedotempia.it.