Giro d’Italia, un’occasione da 160mila euro

Giro d’Italia, un’occasione da 160mila euro
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BIELLA - Il Giro d’Italia di ciclismo salirà per la sesta volta, in cento anni, a rendere omaggio al Santuario d’Oropa. Le famiglie, non solo biellesi, riempiranno fino a scoppiare le rampe del Favaro, dove l’imperatore Miguel Indurain cedette il passo per la prima volta in carriera, nel 1993, sotto l’attacco del russo Piotr Ugrumov.

Quelle stesse pareti di cemento da scalare, che nel 1999 videro il pirata Pantani passare  a velocità doppia rispetto agli avversari, risucchiati in un turbinio di eroiche pedalate prima di andare a vincere, sfinito,  si animeranno gioiose ancora una volta. Nel Giro più bello di sempre che milioni di persone vedranno in diretta o differita in tutto il pianeta. 

«Era impossibile dire no» svela il sindaco Marco Cavicchioli, chiarendo con onestà che certo, il Biellese voleva il Giro 2017, ma Rcs Sport lo voleva  ancora di più, per inserirlo a tutti i costi nell’edizione numero 100 che celebrerà il mito del ciclismo in Italia e, di riflesso, nel mondo. La rimonta di Marco Pantani a Oropa è divenuta mito pochi secondi dopo il taglio del traguardo. Non poteva mancare. Così, lo sponsor e garante principale dell’operazione, la Regione Piemonte, ha fatto tornare i conti, garantendo un supporto al 50% delle spese da sostenere.

Non ci sono ancora conferme ufficiali, ma i costi dovrebbero aggirarsi sui 40mila euro per la partenza da Valdengo e attorno ai 120mila euro per l’arrivo al Santuario. Rispetto ai listini abituali, sarebbe certamente un trattamento di favore da parte di Rcs Sport, probabilmente anche grazie all’intervento della Regione  che ha strappato anche l’arrivo a Tortona del venerdì 19. L’esborso reale per Biella e Valdengo, dunque dovrebbe aggirarsi attorno ai 20mila e 60mila euro.

Una cifra più che abbordabile, probabilmente gestibile attraverso il contributo di sponsor ed enti, se il territorio saprà fare squadra non solo a parole, ma cavalcando l’onda del Giro, senza aspettarla passivamente per sette mesi. Già da oggi la macchina organizzativa dovrà mettersi in moto con la costituzione di due Comitati, uno d’arrivo e uno di partenza, che per forza di cose dovranno però ragionare e muoversi di concerto sulla stessa lunghezza d’onda. 

Durante la riunione precedente alla presentazione ufficiale, Rcs Sport ha illustrato dei dati inequivocabili, derivanti da studi certificati, che indicano in 3,5 volte la possibilità di far fruttare l’investimento effettuato per avere il Giro. Basti pensare alle ore di diretta Rai specialmente il sabato pomeriggio e tutti i passaggi sui tg o sui quotidiani nel fine settimana, in Italia e all’estero: con 160mila euro  non si comincerebbe nemmeno a parlarne, volendo compare spazi pubblicitari equivalenti al traino del Giro. Ma questo è solo un aspetto, ce n’è molti altri sui quali fare leva per sfruttare una grande occasione di visibilità.

Gabriele Pinna

Leggi di più sull’Eco di Biella di giovedì 27 ottobre 2016 

BIELLA - Il Giro d’Italia di ciclismo salirà per la sesta volta, in cento anni, a rendere omaggio al Santuario d’Oropa. Le famiglie, non solo biellesi, riempiranno fino a scoppiare le rampe del Favaro, dove l’imperatore Miguel Indurain cedette il passo per la prima volta in carriera, nel 1993, sotto l’attacco del russo Piotr Ugrumov.

Quelle stesse pareti di cemento da scalare, che nel 1999 videro il pirata Pantani passare  a velocità doppia rispetto agli avversari, risucchiati in un turbinio di eroiche pedalate prima di andare a vincere, sfinito,  si animeranno gioiose ancora una volta. Nel Giro più bello di sempre che milioni di persone vedranno in diretta o differita in tutto il pianeta. 

«Era impossibile dire no» svela il sindaco Marco Cavicchioli, chiarendo con onestà che certo, il Biellese voleva il Giro 2017, ma Rcs Sport lo voleva  ancora di più, per inserirlo a tutti i costi nell’edizione numero 100 che celebrerà il mito del ciclismo in Italia e, di riflesso, nel mondo. La rimonta di Marco Pantani a Oropa è divenuta mito pochi secondi dopo il taglio del traguardo. Non poteva mancare. Così, lo sponsor e garante principale dell’operazione, la Regione Piemonte, ha fatto tornare i conti, garantendo un supporto al 50% delle spese da sostenere.

Non ci sono ancora conferme ufficiali, ma i costi dovrebbero aggirarsi sui 40mila euro per la partenza da Valdengo e attorno ai 120mila euro per l’arrivo al Santuario. Rispetto ai listini abituali, sarebbe certamente un trattamento di favore da parte di Rcs Sport, probabilmente anche grazie all’intervento della Regione  che ha strappato anche l’arrivo a Tortona del venerdì 19. L’esborso reale per Biella e Valdengo, dunque dovrebbe aggirarsi attorno ai 20mila e 60mila euro.

Una cifra più che abbordabile, probabilmente gestibile attraverso il contributo di sponsor ed enti, se il territorio saprà fare squadra non solo a parole, ma cavalcando l’onda del Giro, senza aspettarla passivamente per sette mesi. Già da oggi la macchina organizzativa dovrà mettersi in moto con la costituzione di due Comitati, uno d’arrivo e uno di partenza, che per forza di cose dovranno però ragionare e muoversi di concerto sulla stessa lunghezza d’onda. 

Durante la riunione precedente alla presentazione ufficiale, Rcs Sport ha illustrato dei dati inequivocabili, derivanti da studi certificati, che indicano in 3,5 volte la possibilità di far fruttare l’investimento effettuato per avere il Giro. Basti pensare alle ore di diretta Rai specialmente il sabato pomeriggio e tutti i passaggi sui tg o sui quotidiani nel fine settimana, in Italia e all’estero: con 160mila euro  non si comincerebbe nemmeno a parlarne, volendo compare spazi pubblicitari equivalenti al traino del Giro. Ma questo è solo un aspetto, ce n’è molti altri sui quali fare leva per sfruttare una grande occasione di visibilità.

Gabriele Pinna

Leggi di più sull’Eco di Biella di giovedì 27 ottobre 2016 

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