Emergenza idrica

Problema siccità: le prossime piogge potrebbero non bastare

Sono già 21 i comuni piemontesi dove si è fatto ricorso alle autobotti per sopperire alla carenza di acqua,

Problema siccità: le prossime piogge potrebbero non bastare
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La pioggia prevista nei prossimi giorni potrebbe non bastare a placare il bisogno di acqua delle coltivazioni e delle falde acquifere del Nord Italia. Questo è ciò che affermano i dati raccolti dalle agenzie meteorologiche regionali del distretto del Po ed analizzati dall'Osservatorio permanente sulle crisi idriche. Le prossime piogge, che arriveranno da una perturbazione atlantica, accompagnate da un abbassamento delle temperature, difficilmente copriranno l'intero fabbisogno degli agricoltori del Settentrione.

Emergenza in Piemonte

In alcune aree distrettuali, soprattutto nella parte Occidentale del Piemonte, l’attuale situazione è già di pura emergenza e in più zone, soprattutto collinari, l’approvvigionamento non solo per l’agricoltura, ma anche per il servizio idro potabile è stato effettuato grazie all’intervento provvidenziale delle autobotti. Ora toccherà alla Regione decidere quali provvedimenti adottare, anche alla luce della quantità di pioggia che cadrà nei prossimi quattro giorni.

Il report

Di seguito, una parte del report pubblicato dall'Osservatorio permanente sulle crisi idriche:

«Lo stress idrico dovuto alla scarsità d’acqua sta riducendo il potenziale di resa non solo delle colture invernali, ormai giunte a termine, ma anche della produzione idroelettrica che si attesta a volari minimi degli ultimi 20 anni. Iniziano le prime sofferenze dell’idropotabile, sono già 21 i comuni piemontesi dove si è fatto ricorso alle autobotti per sopperire alla carenza delle captazioni. La pioggia è urgente per evitare di ridurre ulteriormente il potenziale di resa e per consentire buone condizioni di semina primaverili. Il clima più freddo del solito dal 20 febbraio ha contribuito a ridurre l'evapotraspirazione, ma non appena le temperature aumenteranno, l'impatto dello stress idrico diventerà evidente, sia per le colture sia per l’habitat, già provato dalla carenza di acqua soprattutto nei tributari, dove si registrano sofferenze della fauna ittica»

Gli effetti sull'agricoltura

«La disponibilità di risorsa idrica attuale per l'irrigazione - continua il report - sarà inferiore al normale, in quanto il fiume Po ed i suoi principali affluenti sono già a livelli molto bassi e si prevede un limitato ricarico dallo scioglimento delle nevi e dalle future precipitazioni. L'irrigazione inizierà prima del solito e con quantitativi richiesti maggiori a causa dello scarso tenore d’acqua nei suoli, con possibili effetti negativi sulle superficie coltivate che dovranno ottimizzare il ricorso all’irrigazione con turnazioni e dove possibile ritardare la semina. Il picco della domanda d'acqua è atteso, come di consueto, a maggio a causa della sovrapposizione della domanda da parte delle principali colture impiantate nel distretto».

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