«Ci sono radiazioni, metta l’oro in frigo»

«Ci sono radiazioni, metta l’oro in frigo»
Pubblicato:
Aggiornato:

I finti tecnici dell’acquedotto hanno colpito ancora una volta. Sono riusciti a entrare in casa diun pensionato di 85 anni di Gaglianico e a derubarlo di oro e soldi per un bottino ingente di cui non si conosce al momento l’entità, con il trucco del gas nei tubi dell’acqua che emettono radiazioni. I truffatori di turno sono scaltri e smaliziati, dotati di notevole parlantina e preparati ad affrontare qualsiasi situazione in modo da riuscire, comunque, a mettere a segno i loro raggiri. Ad entrare in scena, stavolta, peraltro come in altre recenti occasioni, sono stati un uomo e una donna. Lui era magro, alto non più di uno e sessantacinque e indossava un cappello con visiera e quella che poteva sembrare una tuta da lavoro. Lei era alta uguale, più robusta e indossava un abito a fiori e un giaccone.

Il fatto. La bufala dell’acqua contaminata o dal gas oppure, peggio che mai, dal mercurio, ha funzionato ancora. «Siamo dell’acquedotto comunale», ha esordito l’uomo che ha spiegato di trovarsi da quelle parti per monitorare eventuali perdite dalle tubature del vecchio acquedotto e per controllare l’eventuale presenza di un pericoloso gas.

Le radiazioni. Presa confidenza quel che basta, il sedicente tecnico ha avvertito il padrone di casa di spostare gli eventuali monili in oro per evitare che le «onde elettromagnetiche e le radiazioni potessero danneggiarli». L’anziano, fidandosi, ha seguito il consiglio. Poi è rimasto in compagnia dell’uomo in tuta blu che si è messo a girare per la casa alla ricerca di eventuali perdite di gas nocivo. In quel momento la sua complice si è staccata, ha prelevato gli oggetti d’oro dal frigorifero e se l’è svignata, subito seguita a ruota dall’uomo che, nel frattempo, si era congedato dal padrone di casa. Il pensionato si è a quel punto recato in cucina, ha spalancato il frigorifero e ha avuto la brutta sorpresa. Ha così capito di essere stato raggirato.

Attenzione. L’ennesimo avvertimento male non fa: se un sedicente operatore del Cordar di Biella (oppure, peggio che mai, di un’altra società sconosciuta) vi suonasse il campanello di casa sostenendo che dovrebbe entrare per verificare se l’acqua è potabile o meno e che ci sono addirittura tracce di mercurio, non aprite, si tratta di un truffatore. Dicono di essere del Cordar, mostrano dei tesserini approssimativi e in talune occasioni indossano i classici giubbotti fosforescenti di colore giallo. Nel dubbio non resta che telefonare ai carabinieri.

 

v.ca.


I finti tecnici dell’acquedotto hanno colpito ancora una volta. Sono riusciti a entrare in casa diun pensionato di 85 anni di Gaglianico e a derubarlo di oro e soldi per un bottino ingente di cui non si conosce al momento l’entità, con il trucco del gas nei tubi dell’acqua che emettono radiazioni. I truffatori di turno sono scaltri e smaliziati, dotati di notevole parlantina e preparati ad affrontare qualsiasi situazione in modo da riuscire, comunque, a mettere a segno i loro raggiri. Ad entrare in scena, stavolta, peraltro come in altre recenti occasioni, sono stati un uomo e una donna. Lui era magro, alto non più di uno e sessantacinque e indossava un cappello con visiera e quella che poteva sembrare una tuta da lavoro. Lei era alta uguale, più robusta e indossava un abito a fiori e un giaccone.

Il fatto. La bufala dell’acqua contaminata o dal gas oppure, peggio che mai, dal mercurio, ha funzionato ancora. «Siamo dell’acquedotto comunale», ha esordito l’uomo che ha spiegato di trovarsi da quelle parti per monitorare eventuali perdite dalle tubature del vecchio acquedotto e per controllare l’eventuale presenza di un pericoloso gas.

Le radiazioni. Presa confidenza quel che basta, il sedicente tecnico ha avvertito il padrone di casa di spostare gli eventuali monili in oro per evitare che le «onde elettromagnetiche e le radiazioni potessero danneggiarli». L’anziano, fidandosi, ha seguito il consiglio. Poi è rimasto in compagnia dell’uomo in tuta blu che si è messo a girare per la casa alla ricerca di eventuali perdite di gas nocivo. In quel momento la sua complice si è staccata, ha prelevato gli oggetti d’oro dal frigorifero e se l’è svignata, subito seguita a ruota dall’uomo che, nel frattempo, si era congedato dal padrone di casa. Il pensionato si è a quel punto recato in cucina, ha spalancato il frigorifero e ha avuto la brutta sorpresa. Ha così capito di essere stato raggirato.

Attenzione. L’ennesimo avvertimento male non fa: se un sedicente operatore del Cordar di Biella (oppure, peggio che mai, di un’altra società sconosciuta) vi suonasse il campanello di casa sostenendo che dovrebbe entrare per verificare se l’acqua è potabile o meno e che ci sono addirittura tracce di mercurio, non aprite, si tratta di un truffatore. Dicono di essere del Cordar, mostrano dei tesserini approssimativi e in talune occasioni indossano i classici giubbotti fosforescenti di colore giallo. Nel dubbio non resta che telefonare ai carabinieri.

 

v.ca.