Cerca di uccidere un poliziotto con l'auto poi scappa, pregiudicato rintracciato e arrestato a casa dell'amica
L'agente guarirà in un mese. In cella il ricercato e, per favoreggiamento, anche la donna che lo ospitava a Ponderano: era nascosto sotto al mucchio della biancheria sporca.
Cerca di uccidere un poliziotto con l'auto poi scappa, pregiudicato rintracciato e arrestato a casa dell'amica.
"Vecchia conoscenza"
Ha prima investito un poliziotto per riuscire a forzare il posto di blocco approntato per fermarlo, speronando tre auto della Polizia (nella foto due "civetta"). Gli agenti della Squadra mobile, dell'Upgsp (tra cui la Squadra volanti) e il Nucleo prevenzione crimine di Torino, hanno però scoperto che si nascondeva a casa di una donna a Ponderano. Sono così andati in quella casa e, durante la perquisizione, lo hanno trovato nascosto sotto un mucchio di biancheria sporca nell'antibagno. A finire in carcere con l'accusa di tentato omicidio è stato Giuseppe Deias, 54 anni, "vecchia conoscenza" delle forze dell'ordine, con un numero incredibile di precedenti penali alle spalle. Con lui è stata arrestata per favoreggiamento anche la donna, Lakshika Modenese, 40 anni, anche lei già nota. I particolari dell'operazione sono stati comunicati dal procuratore, Teresa Angela Camelio, nel corso di una conferenza stampa.
Il comunicato della Procura
"Durante un’attività di repressione allo spaccio di sostanze stupefacenti - riporta il comunicato -, nella serata di lunedì, alle 22 e 30, veniva effettuato dalla Polizia di Stato un posto di controllo a Ponderano. Oggetto del controllo era una Fiat Idea, che non si fermava all’alt degli operatori. Gli agenti della Squadra Mobile si ponevano quindi all’inseguimento dell’auto, al cui interno vi era un uomo solo.
Poliziotto ferito
Gli uomini della Squadra Mobile erano riusciti a bloccargli la strada, ma l’uomo vistosi braccato, nel tentativo di scappare, speronava le auto della Polizia di Stato, riuscendo a fuggire. Durante questi attimi concitati, un collega della Squadra Mobile era sceso dall’abitacolo dell’autovettura per bloccare l’uomo, ma quest’ultimo intenzionalmente lo schiacciava tra lo sportello anteriore destro della macchina di servizio e l’autovettura privata, facendolo cadere a terra. Il poliziotto riusciva ad alzarsi repentivamente evitando di essere travolto dal veicolo in fuga. Il poliziotto veniva quindi trasportato presso il locale pronto soccorso, successivamente dimesso con una prognosi di 30 giorni, per trauma contusivo. L’autovettura del fuggitivo veniva ritrovata poco dopo a Biella, abbandonata in via Trivero.
Riconosciuto un pregiudicato
Gli uomini della Squadra Mobile, durante l’intervento, riconoscevano il conducente dell’autovettura, in quanto soggetto noto e pluripregiudicato. La Procura della Repubblica, a seguito dei suddetti fatti, ha emesso, mercoledì 26 gennaio, un fermo di indiziato di delitto, nei confronti del fuggitivo, per il reato di tentato omicidio aggravato.
Ricercato
Pertanto giovedì mattina veniva disposto un servizio straordinario da parte della Questura di Biella finalizzato alla ricerca del latitante, con il concorso di personale della Squadra Mobile, dell’UPGSP e del Reparto Prevenzione Crimine di Torino. In particolare le ricerche si sono focalizzate, presso l’abitazione di una ragazza residente a Ponderano, attualmente sottoposta alla misura degli arresti domiciliari e precedentemente arrestata per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti.
Trovato sotto la biancheria
Durante la perquisizione la ragazza, dopo ripetute e incalzanti domanti dei poliziotti, riferisce di aver effettivamente fornito ospitalità all’uomo, consapevole del fatto che fosse ricercato dalla Polizia, e che lo stesso, resosi conto dell’arrivo dei poliziotti, era scappato dall’abitazione. Molti degli uomini impiegati nel servizio venivano quindi dislocati in vari punti della zona al fine di rintracciare l’uomo, mentre altri continuavano a perquisire l’appartamento. La perquisizione effettivamente sortiva esito positivo, infatti l’uomo veniva trovato nascosto nell’antibagno, sotto alcuni vestiti. Per tale ragione gli operatori della Polizia di Stato procedevano al fermo dell’uomo, dando esecuzione al provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica, e all’arresto della donna, in quanto resasi responsabile del reato di favoreggiamento personale.