Gaia Frassati, Alfiere del lavoro a 19 anni: "Ora sogno una divisa"
L'ex studentessa dell’istituto tecnico “Eugenio Bona” insignita dal Presidente della Repubblica si racconta.
Alfiere del lavoro a diciannove anni. Gaia Frassati, ex studentessa dell’istituto tecnico “Eugenio Bona” di Biella martedì ha ricevuto l’onorificenza direttamente dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Dal Bona al Quirinale
Gaia Frassati si è vista in televisione posare per una foto di rito con un altro neo insignito, in questo caso del lavoro Cavaliere, John Elkann.
E, così, il Biellese può vantare un altro titolo di altissima portata. Citiamo quello di Alfiere della Repubblica che, nel 2018, è andato a Eleonora Cavagna, in rappresentanza della scuola media di Mosso, che aveva condotto una vera mobilitazione sociale per riqualificare l’isola di Budelli ed evitare che fosse ceduta a privati.
Dal “Bona” al Quirinale. Gaia Frassati, che si è diplomata al “Bona” quest’estate con cento e lode, da anni è stata riconosciuta come una delle eccellenze della scuola, dall’alto di una media di voti impressionate: il dieci. E numerosi sono stati i premi da lei vinti, cammin facendo. Un percorso che, segnalato dal suo istituto, le è valso il titolo di Alfiere del lavoro.
Un traguardo che la inorgoglisce ma che era inatteso, come spiega a “Eco di Biella”: «Tutto è stato totalmente inaspettato da parte mia. Era un periodo in cui dovevo iniziare l’Università (ndr. Economia e Finanza a Roma Tre) e avevo in ballo ancora il concorso per l’arruolamento nella Guardia di Finanza. Quando sono stata chiamata era il giorno precedente l’ultima prova del concorso ed ero stra agitata. Devo dire che questo è un mese di cambiamento, perché mi sono trasferita a Roma per l’Università e poi si è stravolto tutto, perché ho superato il concorso e giovedì avrò l’arruolamento in Guardia di Finanza ed entrerò all’Accademia ufficiali di Bergamo». Accademia la cui nuova sede, per un segno del destino, è appena stata inaugurata proprio dal Presidente Mattarella.
Per lei, cambio di Facoltà: «All’Accademia è prevista la laurea in Giurisprudenza, ne sono altrettanto felice. Perché è il mio sogno che si realizza: ho ricevuto una specie di vocazione, dato che nessuno in famiglia era militare, né ho avuto contatti diretti. La divisa mi ha sempre affascinata tantissimo e un giorno mi piacerebbe indossarla».
Per riuscirci, Gaia Frassati non solo è spiccata tra i 58 ammessi su 5.500 candidati, ma ha trovato motivazione nei suoi professori: «Il concorso è stato lungo, è cominciato che ancora frequentavo la scuola. I professori sono tra quelli che, in assoluto, mi hanno sostenuta di più. Sono sempre stati dalla mia parte e mi hanno sempre ripetuto: ce la farai, ce la farai».
E per farcela, in generale, Gaia ha una ricetta: l’impegno e la curiosità. «Non mi sento doti eccezionali, non ho mai messo lo studio sopra il resto, è un dovere che sento ma mi piace la socialità e partecipare a progetti diversi per arricchire la mia conoscenza generale e trovare nuova motivazione». E poi è determinata: «Sì, se ho un’idea su quella vado avanti, e prima o poi ci arrivo».