Coldiretti: “Sugar e plastic tax vanno bloccate”
L’associazione di categoria: “Sono destinate ad avere un effetto a valanga sui prezzi finali degli alimenti”.
Un effetto a valanga sui prezzi finali degli alimenti. È questo l’effetto che la plastic e la sugar tax sono destinate a provocare proprio mentre l’Italia si trova ad affrontare una preoccupante impennata dell’inflazione anche sulla spesa alimentare. Questo il pensiero di Coldiretti Piemonte a seguito del seminario “Sugar e Plastic Tax: misure da ripensare”, organizzato dall’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino. La federazione, inoltre, ha apprezzato la volontà del ministro Stefano Patuanelli di prorogare ulteriormente l’entrata in vigore di queste tasse.
Coldiretti: “Tasse che vanno bloccate”
“L’obiettivo di riduzione della plastica va perseguito nell’ottica di una visione strategica di ampio respiro con incentivi premianti per lo sviluppo e la ricerca piuttosto che con misure punitive soprattutto perché per alcune categorie di prodotto non ci sono al momento alternative – spiegano il presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole e il direttore Francesca Toscani - Oltretutto l’emergenza Covid ha innescato un cortocircuito anche sul fronte dei costi di trasporto ed il sistema alimentare sta già affrontando il balzo dei costi energetici e dei carburanti in un paese come l’Italia dove l’’85% delle merci viaggia su strada. A questo si aggiunge il rincaro per gli imballaggi, dalla plastica all’acciaio, dal vetro fino al legno e alla carta che incidono su diverse filiere. In tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) finanziato con il Recovery Fund può essere determinante per agire sui ritardi strutturali dell’Italia e per sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra le varie aree del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo. Invece di avvallare la sugar tax – proseguono Dellarole e Toscani - è urgente uno stop definitivo al sistema del nutriscore, un sistema fuorviante, discriminatorio ed incompleto che finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle nostre tavole per favorire prodotti artificiali di cui, in alcuni casi, non è nota neanche la ricetta. In definitiva, si tratta di due tasse che vanno bloccate: questa tesi è appoggiata anche dallo stesso assessore Chiorino durante il seminario, portando la questione alla Conferenza Stato Regioni, proprio perché si andrebbe ad aumentare i prezzi dei prodotti agricoli in un momento già particolarmente delicato per le imprese”.